San Giuliano e Forte a Mestre, piano da 80 milioni
Sulla punta la strada sarà a uso esclusivo delle aziende, nuovi capannoni per le remiere, una pista ciclabile e un ponte
MESTRE. Piano da 80 milioni di euro di investimenti da Forte Marghera fino al parco di San Giuliano. Un mega- progetto presentato, senza troppi dettagli, ieri dal sindaco Luigi Brugnaro davanti a 200 persone alla sala Bertan di punta San Giuliano.
Mega piano. Il mega piano sancisce dopo vent’anni di polemiche e ricorsi al Tar la “pax” tra Remiere del Polo nautico, mai realizzato dal centrosinistra per assenza di fondi, e le imprese di trasporti acquei lungo via San Giuliano che dovevano andarsene ma hanno resistito per anni, anche alle ingiunzioni dell’ex giunta Orsoni.
Trasportatori. Ora il vento è cambiato: le ditte hanno sostenuto da subito Brugnaro e ora hanno ottenuto il via libera a realizzare con un investimento tra 7 e 8 milioni di euro il ripristino dei loro capannoni e l’utilizzo in esclusiva di via San Giuliano che diventa la strada di passaggio e carico e scarico ad uso esclusivo dei camion. A fianco arriverà la ciclabile e, lato parcheggio del Porta Giallo, sui terreni di Ater, si realizzerà la passeggiata per i cittadini e i frequentatori di Punta San Giuliano. A spese del Comune. I trasportatori mettono in conto 2 milioni di euro di opere pubbliche.
Polo Nautico. Alle Remiere della voga, delle canoe, della vela, tutte presenti con i presidenti, soddisfatti del Masterplan del Comune, vanno 7 milioni e 762 mila per il riordino degli spazi, la creazione di nuovi capannoni per il rimessaggio barche (autorizzati dalla Soprintendenza, dice il sindaco); alcuni a due piani con la possibilità di inserirvi palestra e officina di riparazione; stalli per 360 imbarcazioni a terra; un nuovo bar. «Restano le gru per mettere in acqua le barche ma l’affaccio alla laguna torna pubblico e il Seno della Seppa resta intatto. La gestione sarà come quella di un condominio. Noi ci saremo ma saranno le Remiere a gestirlo», dice Brugnaro davanti alla platea che applaude alle sue parole.
Passerelle ciclopedonali. Altri tasselli del piano sono la passerella ciclopedonale dal campus universitario di via Torino a Forte Marghera e al ponte strallato verso il parco (un milione e mezzo di euro) e il ponte per bici e pedoni da Punta San Giuliano ai Pili (stanziati 2,9 milioni di euro nell’ultimo bilancio). «Puntiamo a spingere ad arrivare a Venezia con i mezzi pubblici e anche con le biciclette», precisa il sindaco, «più che con il traffico auto. Per questo lì puntiamo a realizzare anche una fermata di bus e tram».
Grandi eventi e manutenzioni. Il parco va attrezzato per i grandi eventi. Spesa 1 milione e 240 mila euro per i sottoservizi e gli allacciamenti che consentiranno di allestire grandi concerti. Ancora, 8 milioni vanno al progetto della nuova idrovora di via Torino, opera manutentiva contro gli allagamenti della città. «L’attuale impianto è un caenasso», sentenza il primo cittadino. E poi interventi ambientali sul Canal Salso, della baia di Forte Marghera, dell’apertura dei varchi e di interventi nel ghebo di Campalto anti interramento. Ci sono poi la sistemazione dei parcheggi e il nuovo rifugio del cane, il nuovo canile finanziato con un milione e 400 mila euro.
Obiettivo 2020. Il Masterplan, dice il sindaco, sarà ora approvato dalla giunta e poi portato all’esame del consiglio comunale per il voto finale. «Sono venuto prima a mostrarlo a voi per condividerlo e lo renderemo attuabile entro la fine del mio mandato», dice Brugnaro, il cui mandato scade nel 2020. Altri 12 milioni vanno al rilancio di Forte Marghera come spazio culturale della città. Moto ondoso, controlli dei vigili, recupero dell’isola di Campalto e piano per scavare e pulire l’Osellino, altri temi toccati nel botta e risposta coi cittadini.
Di Mambro e critiche. «Un pezzo di questo piano lo dedico ad Antonio Di Mambro. Il suo grande progetto del parco è di tanti anni fa. Ora noi portiamo i fatti, i risultati ve li dobbiamo dare», dice Brugnaro. Tra il pubblico c’è Anna Forte, compagna del compianto ex prosindaco Gaetano Zorzetto e presidente degli Amici del parco. Se ne va contrariata: «Gaetano si rivolterebbe nella tomba. Con i milioni di euro che ci sono, grazie al passato governo, Brugnaro poteva attuare il piano Di Mambro senza cambiarlo: se restano le ditte, scompare la passeggiata dal parco a piazza Barche lato Canal Salso. Ma non abbiamo ancora perso».
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