San Giacomo in Paludo, Verdi “sfrattati”

Avevano in concessione l’isola che il Demanio mette sul mercato per trasformarla in un nuovo albergo di lusso

L’isola di San Giacomo in Paludo non deve essere trasformata nell’ennesimo albergo di lusso in laguna, secondo il progetto lanciato dall’Agenzia del Demanio con l’iniziativa Valore Paese. A difenderla l'Associazione ambientalista Verdi Ambiente e Società (Vas), che dal 1996 ha in concessione l'isola proprio dal Demanio - contribuendo a salvarla dal degrado - e che ha presentato un ricorso al Tar del Lazio contro la decisione dello Stato di metterla sul mercato, senza neppure interpellarla, con lo scopo di bloccare l'iniziativa. L'Agenzia del Demanio, infatti ha da poco messo sul mercato per l'area veneziana le isole di Poveglia e di San Giacomo in Paludo e il quattrocentesco Palazzo Erizzo. È stato ora notificato presso gli uffici giudiziari di Venezia il ricorso al Tar presentato dal Vas, a firma del Presidente Guido Pollice, contro l’Agenzia del Demanio con la richiesta di annullamento, previa sospensiva, delýfatto del Demanio stesso che, oltre a revocare la concessione dell’isola di San Giacomo in Paludo ai Verdi Ambiente e Società, ingiunge all’associazione di abbandonare l’isola entro la fine di ottobre, cosa non ancora avvenuta. L’isola infatti, è stata appunto inserita nel Progetto ýValore Paeseý che prevede di dare in concessione per cinquant’anni ad imprenditori o società alcuni beni demaniali italiani, fra cui l’isola in oggetto, per convertirli in progetti o strutture a vocazione turistica, in pratica in nuovi alberghi.

L’associazione ambientalista, che ha già presentato un ricorso qualche mese fa contro l’inserimento dell’isola nel citato Progetto, non vuole che questo storico gioiello lagunare, bene comune vincolato dalla Soprintendenza che grazie al lavoro volontario dell’associazione è stato per anni sede di interventi di manutenzione e di numerose attività pubbliche, diventi oggetto di una nuova speculazione turistica e quindi un ennesimo albergo. Pertanto l’associazione ha dato il mandato all’avvocato Daniele Granara di ricorrere nuovamente contro il Demanio e parallelamente ha lanciato una petizione anche online (info su www.vasvenezia.com) a sostegno della campagna contro la trasformazione in albergo di San Giacomo in Paludo. Anche per questo motivo, una delegazione del Vas veneziano ha incontrato l’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia Gianfranco Bettin manifestando all’assessore tutte le preoccupazioni per la futura gestione dell’isola che rappresenta di fatto una delle porte di entrata del futuro Parco della Laguna Nord di Venezia. I rappresentanti del Vas Venezia, oltre ad annunciare all’assessore il ricorso al Tar contro il Demanio e il lancio della petizione, hanno chiesto un aiuto all’amministrazione comunale affinché l’isola rimanga un bene pubblico fruibile da tutti ed inoltre che il Comune collabori con i Vas per fare dell’isola una sede di progetti ambientali legati alla città. L’assessore Bettin si è dichiarato molto sensibile al problema e ha chiesto ai propri uffici di valutare forme possibili di intervento per scongiurare i pericoli speculativi che incombono su San Giacomo in Paludo, così come denunciati dall’associazione.(e.t.)

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