San Giacometo, la lancetta è tornata al suo posto
VENEZIA. Non è ancora mezzogiorno, e dal campo di San Giacometo si leva un applauso convinto. Un lavoro lungo e delicato. E alla fine la monolancetta in oro dell’orologio di San Giacometo, il più antico della città, è tornata al suo posto. Restauratori acrobati l’hanno sistemata sulla facciata della chiesa con l’aiuto di Mario e Michele Vanin, tecnici specializzati Ditta Vanin Campane, che regola attualmente l'orologio.
Operazione portata a termine grazie alla volontà e all’impegno di Francesco Zane, studioso di orologi e di cose veneziane. Che per primo aveva lanciato la campagna per il restauro della lancetta, danneggiata dagli elementi e storta durante un violento temporale dell’estate scorsa.
Una macchina perfetta, che segna il tempo e segnava anche la giornata dei lavoratori del mercato di Rialto. Non una meridiana, come quelle che si vedono sul campanile di Santi Apostoli e segnano le ore grazie alle ombre del sole sulla lancetta. Sul retro della chiesa di San Giacometo si possono ammirare i resti dell’antica meridiana, ormai quasi distrutta.
Ma l’orologio, con l’elegante numerazione rinascimentale in numeri romani, è uno dei simboli della città e del suo mercato, dipinto da Canaletto e Guardi. Segno di una comunità realtina che era il cuore dei commerci e della vita cittadina.
Lavori delicati, eseguiti con perizia dalla Ditta Co. New Tech. di Fabrizio Benvenuti, la stessa che ha provveduto alla rimozione e alla risistemazione sul quadrante.
Operazione «civica», organizzata e realizzata da un gruppo di appassionati senza alcun sostegno da parte di Comune ed enti pubblici. «Ma noi siamo contenti», sorride Zane, «questo dà forza alla città. Già in questi giorni gruppi di studiosi e di guide mi hanno chiesto informazioni sull’orologio. È una bella cosa». Zane ha anche contribuito di tasca sua ad alcune spese per il restauro. Ma non ne vuole parlare. «Lasciamo stare, l’importante è il risultato. Oggi è una bella giornata per Venezia».
Il quadrante «mutilato» è così tornato al suo antico splendore. E la lancetta è stata ripulita anche dalle incrostazioni del tempo, brilla di luce propria nel mezzo del mercato realtino.
Zane è uno degli studiosi più preparati in materia di orologi. Qualche anno fa aveva contribuito al recupero del meccanismo dell’orologio del campanile di San Geremia, i cui pezzi risalgono al Trecento. Adesso San Giacometo. Meccanismo che scandiva la giornata dei lavoratori di Rialto. Che ancora funziona, nonostante stia per compiere 600 anni di vita.
Un tema importante per la città, se sotto i porteghi della Ruga degli Oresi si trovano ancora, ben restaurati, gli affreschi della luna e del sole. Evidente omaggio all’importanza del Quadrante di San Giacometo. Da ieri tornato al suo posto, perfettamente restaurato. —
Alberto Vitucci
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