San Donà, torna lo scout speed incubo degli automobilisti
Il sistema di rilevamento mobile è da tempo al centro di critiche e polemiche
è tornato in servizio dopo essere stato tarato. Ma c’è già chi prepara i ricorsi
SAN DONà
Torna attivo lo “scout speed”, incubo degli automobilisti che transitano nelle rete stradale di San Donà. Il sistema di rilevamento mobile adottato dalla polizia locale sandonatese è rimasto fermo circa un mese per un problema di taratura che ha richiesto una revisione specifica effettuata a Roma per omologarlo nuovamente e renderlo operativo a tutto gli effetti per il controllo della velocità. Nel frattempo, la discussa sentenza della Corte di Cassazione ha rimesso in discussione questo strumento di controllo dopo un ricorso presentato nel Comune di Feltre e vinto da un automobilista perché il sistema di rilevamento non era opportunamente segnalato. Un problema che al momento non pare aver preoccupato né aver avuto riflessi sul Comune di San Donà che, infatti, non ha alcuna intenzione di metterlo in soffitta. Lo scout speed sarà ancora lo spettro che si aggira sulle strade della città e nei vari quartieri. Da quando è stato introdotto ha “falciato” inesorabilmente migliaia di automobilisti: una media di 2 mila sanzioni l’anno, elevate attraverso i fotogrammi delle telecamere installate nelle auto dei vigili che circolano nella rete stradale di competenza. Da allora ci sono state proteste e ricorsi, soprattutto nella prima fase della sua introduzione quando ha colto un po’ tutti di sorpresa. Gli autovelox “mobili” sulle auto della polizia locale devono essere segnalati, in caso contrario la multa sarà nulla, come ha sentenziato la Suprema Corte che sembrava aver messo un pietra tombale sugli odiati scouts speed in Italia e quindi anche nel basso Piave. Ma Comune e polizia locale di San Donà hanno tutte le intenzioni di ripartire con il suo impiego perché ormai da diversi mesi il sistema di rilevamento è stato adattato con varie indicazioni e la presenza di una segnalazione luminosa e tutti gli avvertimenti necessari.
«Non siamo convinti del suo ritorno», ha detto l’avvocato Luca Pavanetto, che ha già vinto una dozzina di ricorsi e altri ne deve ancora discutere davanti al Giudice di Pace, «la sentenza della Cassazione è per noi una pietra miliare per il codice della strada e ci saranno conseguenze, in quanto ha fissato un principio importante, ovvero che non si possono elevare sanzioni arbitrariamente con uno strumento che deve avere una preventiva segnalazione e questo vale per tutta la rete stradale». I percorsi dell’auto della polizia locale con a bordo lo scout speed sono segnalati ogni settimana sul sito del Comune. Altri controlli sono effettuati in prossimità dei tru box, le postazioni fisse, che per elevare le sanzioni richiedono però la presenza della pattuglia che può fermare le auto sul posto in caso di violazione oppure utilizzare il sistema di rilevamento all’esterno, vicino alla postazione, e in questo caso inviare la sanzione direttamente a casa. Giovanni CagnassI
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