«San Donà snobbata da Mattarella»

Il sindaco Cereser accusa: lo Stato si è dimenticato di noi. Poteva almeno venire la Casellati, invece sono andati a Trento
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - PIAVE 2018 - CERIMONIA DEL PASSAGGIO DELLA STECCA FRA IL SINDACO CERESER , PRES. ANB RENZI E RAPPRESENTANTI DEL COMUNE DI MATERIA CHE OPITERA' IL PROSSIMO RADUNO
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - PIAVE 2018 - CERIMONIA DEL PASSAGGIO DELLA STECCA FRA IL SINDACO CERESER , PRES. ANB RENZI E RAPPRESENTANTI DEL COMUNE DI MATERIA CHE OPITERA' IL PROSSIMO RADUNO

SAN DONÀ. «Esprimo una grande amarezza per l'assenza dello Stato». A parlare è il sindaco Andrea Cereser, all’indomani del grande raduno nazionale dei Bersaglieri a San Donà nel Centenario della Grande Guerra, dove non hanno presenziato il presidente Sergio Mattarella e la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati che hanno preferito gli alpini a Trento. Un evento unico che passerà alla storia e che ha portato 150 mila persone a San Donà.

La concomitanza con il raduno nazionale degli alpini a Trento ha abbassato il livello di attenzione sulle rive del Piave, tanto che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati hanno scelto il Trentino per la loro presenza ufficiale e solenne. C’era a San Donà il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, in rappresentanza dello Stato. Troppo poco secondo il Comune di San Donà che avrebbe voluto i vertici dello Stato. Poi, immancabile, il governatore del Veneto Luca Zaia che è rimasto tutta la mattinata a San Donà prima di raggiungere in fretta Trento e abbracciare le penne nere.

Tirato per la giacca da tanti cittadini e associazioni, Cereser non ha taciuto sulle assenze istituzionali così importanti anche per l’immagine della città che mai più avrà una simile opportunità così ben sfruttata. «Senza grossi problemi, Mattarella o, almeno, la presidente del Senato Casellati», riflette il primo cittadino di San Donà, «potevano passare di qui. Anche perché il Piave non passa per Trento. Non è mia intenzione rovinare un evento e una festa che sono stati meravigliosi, ma certo a rappresentare lo Stato è arrivato a San Donà un sottosegretario ormai in scadenza di mandato. Io credo che il presidente della Repubblica sarebbe dovuto venire a San Donà e così la presidente Casellati, che è veneta e oltretutto è stata eletta in questo collegio tra le fila di Forza Italia. Evidentemente le 600 mila persone accreditate come presenze a Trento non erano le 100 mila di San Donà».

A rincarare la dose è il vice sindaco, Luigi Trevisiol: «Ho visto una scena commovente dei bersaglieri della fanfara di Roma che bagnavano le piume dei loro cappelli nelle acque del Piave, fiume sacro alla Patria. Un momento toccante e non ho visto Mattarella e la Casellati presenziare alla sfilata dei bersaglieri. Un pessimo segnale a nostro avviso, mentre ringrazio Luca Zaia che è rimasto a San Donà di fatto quasi tutta la manifestazione».

L’incidente diplomatico non sarà facilmente risolto e questa lacuna resterà negli annali. Il raduno di Trento degli alpini poteva forse esser spostato, non quello di San Donà concordato da tempo, anche in seno ad Assoarma.

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