San Donà, siringhe e bilancini nei distributori
SAN DONÀ. Siringhe e bilancini di precisione assieme alle bibite e gli snack. Distributori automatici sotto accusa in città. Scoppia il caso nelle aree di vendita automatica dislocate in vari quartieri in periferia e in centro. Vanno bene i vibratori, oggetti ormai pubblicamente tollerati dalle società dei paesi civili, e poi la più che lecita schiera di preservativi e oli lubrificanti. Molte perplessità destano al contrario le sottili siringhe, costo 4 euro, associate direttamente al consumo di droga via endovenosa, seppure necessarie anche per determinate patologie, come il diabete, anche se le tecniche di somministrazione ora sono differenti. Diverso per la vendita dei bilancini di precisione, costo 10 euro, che solitamente spacciatori e consumatori di droga utilizzano per mischiare le sostanze o per pesarle e venderle.
Ma, si sa, il mercato libero segue sempre la domanda. E, soprattutto in alcune zone della città, certi articoli sono molto richiesti. La denuncia pubblica è scattata in rete e ha coinvolto amministratori e politici, oltre che cittadini indignati davanti agli oggetti in vendita negli appositi cassetti controllati elettronicamente che dopo il pagamento in contanti sfornano siringhe piuttosto che dolcetti, bilancini assieme thè freddi alla pesca.
Nel mirino sono finiti i distributori automatici in particolare alla stazione dei treni, poi in via Ancillotto e altri in tutta la città. I gestori dei distributori automatici appaiono spiazzati da tanta attenzione mediatica: «Noi abbiamo la gestione in blocco dei distributori nelle varie aree, rispettiamo la legge e le norme in materia, abbiamo avuto indicazioni sulla vendita e non ci è stato detto che fosse vietato».
Infatti, i distributori sono autorizzati, almeno fino a oggi. Il primo a intervenire pubblicamente è stato il vice governatore Gianluca Forcolin, informato da alcuni militanti indignati. «Diamo un messaggio assolutamente sbagliato», commenta, «aiutiamo chi usa questi luoghi per “alimentarsi” mettendo in serio pericolo l’utenza. In un paese normale queste cose non dovrebbero accadere. Penso agli anziani e ai giovani studenti che si possono trovare davanti malcapitati che usano questi strumenti per minacciare e aggredire i viaggiatori. Non possiamo trovare a fianco di patatine, giambonetti, e tramezzini, cose come siringhe e strumenti di precisione per mixare le droghe. Una situazione di potenziale pericolo che va subito fermata attraverso ordinanze e verifiche sul posto».
Il sindaco Andrea Cereser ha fatto una riflessione generale sul problema segnalato dai cittadini. «Per prima cosa dobbiamo considerare che molti di questi oggetti potrebbero servire anche per un’attenta profilassi», spiega, «e mi riferisco ai preservativi piuttosto che alle siringhe che purtroppo i tossicodipendenti tendono a scambiarsi e sono causa di contagio. Certo, poi, ce ne sono altri che non hanno nulla a che fare con una seria e doverosa profilassi, come appunto questi bilancini di precisione. Allora ci faremo sicuramente promotori di una verifica delle leggi in materia e un controllo attento e capillare sulle vendite ai distributori automatici sulla base di regole precise a tutela della comunità. E invitiamo la Regione a fare altrettanto visto che ha in capo i contratti con le ferrovie».
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