San Donà, il sindaco non spegne gli autovelox
Resta in funzione quello sulla strada per Jesolo e quello in via Del Monaco all’altezza del ponte dei Granatieri. Teso: «Una scelta di coscienza, l’unica possibile per chi ha a cuore la sicurezza della propria comunità»

In un contesto di forte incertezza normativa legato all’utilizzo degli autovelox privi di omologazione, ma debitamente autorizzati, il Comune di San Donà di Piave prende una posizione netta.
Il sindaco Alberto Teso e la giunta comunale hanno deciso di non spegnere i due impianti di rilevazione attualmente in funzione sul territorio, assumendosi direttamente la responsabilità amministrativa e politica della decisione.
«Abbiamo scelto di non disattivare i dispositivi perché riteniamo sia un atto di tutela concreta nei confronti della sicurezza stradale e della vita dei nostri cittadini – ha spiegato il sindaco Teso –. San Donà ha già pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia».
Dove si trovano i velox
I due autovelox in questione, entrati in funzione alla mezzanotte del 1° gennaio 2022, si trovano su arterie ad alta percorrenza: uno lungo la strada regionale 43 Caposile-Jesolo al km 11+480, particolarmente trafficata durante la stagione estiva, e uno sulla variante B della statale 14 via Mario Dal Monaco al km 1+300, all’altezza del ponte dei Granatieri. Entrambe le tratte prevedono un limite di velocità di 90 km/h e sono state teatro, negli anni passati, di numerosi incidenti gravi.
Undici vittime dal 211 al 2018
«Tra il 2011 e il 2018, sono state registrate ben undici vittime su queste due strade, otto delle quali sulla straada regionale 43», ha precisato il primo cittadino, «Secondo i dati della polizia locale, il 70% degli incidenti è stato causato da eccesso di velocità, rendendo evidente l’importanza degli autovelox come strumenti di prevenzione».
A differenza di altri Comuni del territorio, come Meolo, che ha scelto di disattivare i dispositivi in attesa di indicazioni da parte del Ministero delle Infrastrutture, San Donà decide invece di mantenere attivi gli strumenti di controllo.
«Una scelta di coscienza»
«Abbiamo deciso di assumerci personalmente, come amministratori, questa decisione», ha aggiunto il sindaco, «sollevando i funzionari comunali da ogni responsabilità. È una scelta forte, ma doverosa per garantire sicurezza sulle nostre strade».
Attualmente, il Comune ha 13 giudizi pendenti in tribunale in merito a ricorsi contro le sanzioni elevate. Nonostante le difficoltà e le incertezze giuridiche, la Giunta intende proseguire su questa strada, in attesa di un urgente chiarimento da parte del Ministero competente.
«La nostra è una scelta di coscienza, l’unica possibile per chi ha a cuore la sicurezza della propria comunità. Ora è fondamentale che lo Stato faccia la sua parte e fornisca, in tempi brevissimi, risposte chiare a tutti i sindaci del Paese decidendo se questi dispositivi possono restare o se vadano rimossi» ha concluso Teso.
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