San Donà, rubate nella notte le bandiere tricolori

Sono circa una cinquantina. I responsabili sono cinque giovani, individuati dalle telecamere di sorveglianza
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI PIAVE - FESTA DEL 25 APRILE CON DISCORSO DEL SINDACO CERESER E EL SINDACO DEI RAGAZZI
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI PIAVE - FESTA DEL 25 APRILE CON DISCORSO DEL SINDACO CERESER E EL SINDACO DEI RAGAZZI

SAN DONA. Rubate in una notte tutte le bandiere tricolori che ornavano la città per la festa della Liberazione. Erano state installate tra piazza Indipendenza e le vie principali del centro di San Donà dalle associazioni dei combattenti, in primis alpini e bersaglieri, quindi dal personale del Comune.

Nella notte tra domenica e lunedì sono state tutte rubate e strappate, complessivamente una cinquantina. Il Comune è riuscito a rimetterle al loro posto in una giornata per non rovinare la festa con quella imbarazzante mancanza dovuta a un atto molto grave.

Ieri mattina, in occasione dei festeggiamenti del 25 Aprile, il sindaco, Andrea Cereser, ha dunque denunciato pubblicamente l’esecrabile episodio, davanti a una folla attonita e silenziosa, che ha ascoltato le sue parole di denuncia pronunciate con grande fervore. Le videocamere di sorveglianza hanno registrato una banda di giovani, tre ragazzi e due ragazze, piuttosto alterati nell’atto di staccare le bandiere dai pali della luce e i muri della città. Un atto sistematico, con le ragazze sulla spalle dei ragazzi per raggiungere quelle più in alto, tra bottiglie di alcolici infrante sull’asfalto e risate fragorose.

Il gruppo, che arrivava dal ponte della Vittoria dopo una notte di bagordi, non si sa se abbia agito sulla spinta di un inspiegabile atto vandalico puro e semplice o secondo motivazioni politiche e dileggianti nei confronti del tricolore.

Saranno tutti denunciati per vilipendio alla bandiera, danneggiamenti e furto, mentre il Comune chiederà anche il risarcimento dei danni. Dell’episodio sono stati informati polizia locale e carabinieri per tutti gli accertamenti e indagini che sono ora in corso. Alcuni dei ragazzi sarebbero stati identificati. Si tratta di giovani italiani, della zona, tra i 20 e i 30 anni.

«È stato uno sfregio al simbolo che la bandiera italiana rappresenta», ha detto il sindaco, Andrea Cereser, «un fatto gravissimo, a maggior ragione in questo giorno di festa della Liberazione in cui si ricorda chi ha combattuto ed è morto per la libertà e per il nostro Paese che il tricolore rappresenta».

E alla denuncia pubblica del sindaco si è unita quella delle associazioni combattentistiche e d’Arma con l’associazione nazionale dei partigiani, Anpi, e il presidente del comitato d’intesa Danilo Baradel.

Il vicesindaco, e assessore alla sicurezza, Luigi Trevisiol, ha detto che per questi giovani è già stata presentata denuncia ai carabinieri, al momento contro ignoti, e che già ci sono elementi per l’identificazione e la successiva richiesta di risarcimento dei danni.

I carabinieri della Compagnia di San Donà stanno ora procedendo con le indagini e hanno già acquisito l’intero video registrato dalle telecamere di sorveglianza del Comune situate da Corso Trentin e piazza Indipendenza. Alcuni dei fotogrammi sono particolarmente nitidi e ritraggono in primo piano almeno due dei componenti della banda.

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