San Donà, gli autovelox restano accesi. Teso: «Tuteliamo i cittadini»

Il sindaco Alberto Teso conferma il mantenimento attivo dei due autovelox nonostante l'indagine della Corte dei Conti: «Una scelta di responsabilità per tutelare la vita dei cittadini»

Giovanni Cagnassi
Il sindaco Alberto Teso
Il sindaco Alberto Teso

Spese legali a carico del Comune, il sindaco Alberto Teso si prende la responsabilità e non spegne i due autovelox. Davanti all'incertezza normativa sull’utilizzo degli autovelox senza omologazione, seppure autorizzati, il Comune prende una posizione netta e coraggiosa, come ha fatto la sindaca di Musile, Silvia Susanna.

Il sindaco Teso e la giunta hanno deciso nei giorni scorsi di non spegnere i due impianti assumendosi direttamente la responsabilità amministrativa e politica della decisione, nonostante l'indagine in corso della Corte dei Conti per danno erariale.

«Abbiamo scelto di non disattivare i dispositivi perché riteniamo sia un atto di tutela concreta nei confronti della sicurezza stradale e della vita dei nostri cittadini», ha spiegato Teso, «San Donà ha già pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia». I due autovelox , entrati in funzione alla mezzanotte del 1° gennaio 2022, sono lungo la Strada Regionale 43 Caposile-Jesolo, a Santa Maria, particolarmente trafficata durante la stagione estiva, e sulla Variante B della Statale 14 Via Mario Dal Monaco, all’altezza del ponte dei Granatieri. Entrambe strade con limite di velocità di 90 km/h e teatro di numerosi incidenti gravi, anche mortali.

«Tra il 2011 e il 2018, sono state registrate ben undici vittime su queste due strade, otto delle quali sulla SR43», ha ricordato il primo cittadino, «secondo i dati della polizia locale, il 70% degli incidenti è stato causato da eccesso di velocità, rendendo evidente l’importanza degli autovelox come strumenti di prevenzione». Il Comune di Meolo ha scelto di disattivare il dispositivo, sulla Treviso Mare, in attesa di indicazioni da parte del Ministero delle Infrastrutture.

A Musile, la sindaca Susanna ha, invece, ricordato che lo Stato obbliga ad accantonare un fondo crediti di dubbia esigibilità per multe non riscosse. E dai dati del bilancio la percentuale non riscossa è inferiore al fondo crediti accantonato per legge.

La parte eccedente copre pertanto quanto non riscosso ed eventuali spese legali senza produrre danno erariale. E non ha spento l'autovelox.

«Abbiamo deciso di assumerci personalmente, come amministratori, questa decisione», ha precisato dal canto suo il sindaco Teso, «sollevando i funzionari comunali da ogni responsabilità. È una scelta forte, ma doverosa per garantire sicurezza sulle nostre strade. Il Comune ha 13 giudizi pendenti in Tribunale per ricorsi contro le sanzioni elevate. Nonostante le difficoltà e le incertezze giuridiche, la giunta intende proseguire su questa strada», conclude, «in attesa di un urgente chiarimento da parte del Ministero competente».

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