San Donà, pescato un pesce siluro da Guinness nelle acque della Piave Vecchia
SAN DONA’. Un pesce siluro di 2 metri e 30 centimetri è stato pescato ieri mattina sulla Piave Vecchia a Chiesanuova. Il nuovo record della zona è di Omar Perissinotto che assieme a Michele Furlan, con la sua imbarcazione, è stato protagonista della cattura del pesce di circa un quintale.
Lo hanno trascinato a riva dopo averlo preso all’amo e caricato sulla barca. Il siluro d’Europa non è una specie autoctona ed è stato introdotto negli anni 50 nei nostri corsi d’acqua. Un pesce enorme che ha iniziato a riprodursi a dismisura e che mangia di tutto: pesci più piccoli e uova, ma anche carcasse, uccelli, nutrie, piccoli animali sulle sponde dei fiumi.
«Non è stato facile pescarlo», raccontano Perisinotto e Furlan, «perché era molto pesante e combattivo, ma alla fine ci siamo riusciti». Una sfida tra uomo e natura che ricorda “Il vecchio e il mare” di Hemingway in versione basso Piave. La cattura nella Piave vecchia non fa che confermare la presenza ormai endemica di questa specie che causa forti squilibri nell’ecosistema.
«Ormai i siluri sono diffusissimi nei nostri corsi d’acqua», spiega il biologo marino Andrea Tomei, «e infatti vive nelle nostre acque da oltre mezzo secolo, originario del bacino del Danubio. Una specie bentonica che abita le zone più profonde e anche in acque più basse. Si nasconde soprattutto tra rami e fanghiglia, riposando durante la maggior parte della giornata. La notte inizia a mangiare, spesso nelle zone d’acqua più vicine alla superficie. E mangia di tutto, da pesci più piccoli e uova fino a piccoli animali morti o vivi».
Il dottor Tomei, un paio d’anni fa, era giunto fino al canale Grassaga per verificare il motivo di una sospetta moria di siluri le cui carcasse avevano infestato il grande canale nella frazione di San Donà. E aveva appurato che quelle carcasse erano state probabilmente gettate da pescatori di frodo che se ne erano disfatti senza curarsi delle conseguenze e della successiva putrefazione in piena estate. Raramente il siluro finisce sulle nostre tavole, se non nei paesi dell’Est Europa, e molti lo pescano per poi gettarlo dove capita. «L’unico modo per liberare le nostre acque da questa specie ingombrante», spiega Tomei, «è pescarlo e non rigettarlo in acqua».
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