San Donà “paradiso fiscale” tasse più basse in provincia

Secondo la classifica di Confartigianato la città si piazza ottava nel Veneto L’assessore Menazza: «Perseguiamo le priorità di una fiscalità non invasiva»
COLUCCI FGAVAGNIN MUNICIPIO SAN DONA DI PIAVE
COLUCCI FGAVAGNIN MUNICIPIO SAN DONA DI PIAVE

Parlare di paradiso fiscale sarebbe un po’ eccessivo, ma è San Donà il comune della provincia con la pressione fiscale più bassa. Ottavo posto assoluto in regione, secondo la classifica del Centro studi di Confartigianato Veneto. San Donà è la più vantaggiosa in Veneto per la Tasi, imposta introdotta nel 2014 e quindi gestita integralmente dall’attuale amministrazione.

«Il risultato è stato ottenuto nonostante una riduzione delle entrate di quasi un milione di euro in due anni, dovuta a tagli nei trasferimenti», dice l’assessore al bilancio, Valter Menazza, «ci arriverà un ulteriore taglio di circa un milione di euro sui tre complessivi del fondo di solidarietà, ma faremo di tutto per perseguire le priorità di una fiscalità non invasiva per cittadini e imprese». Esaminati 52 comuni con oltre 5mila abitanti e il maggior numero di imprese. A San Donà operano 4.133 imprese di cui 970 artigianali. San Donà, oltre a essere il comune veneziano più vantaggioso, è anche l’unico nella top ten insieme a sei comuni veronesi. Lo studio attribuisce un punteggio ai vari comuni, sulla base dei parametri considerati.

I 713,83 punti totalizzati da San Donà distanziano i risultati di Caorle e Portogruaro, rispettivamente 11º e 12º in Veneto con 704,82 e 702,07. A San Donà risulta particolarmente conveniente l’applicazione della Tasi.

«Sono state apprezzate le scelte di limitare le aliquote al 2,3 per mille contro il 3,3 per mille massimo previsto, di introdurre una detrazione di 40 euro per l’abitazione principale e di 20 euro per ciascun figlio e di equiparare alla prima abitazione delle seconde case date in comodato a figli o genitori», aggiunge Menazza, «inoltre la città rientra in quel 10% di comuni italiani che ha deliberato le aliquote dell’imposta in tempo, evitando ai cittadini di tornare agli sportelli una volta in più».

Convenienti anche le tariffe medie del servizio idrico e fognario e gli oneri urbanizzazione: «In questo caso è stata significativa la conversione di oltre 200mila metri quadrati di aree edificabili in zone agricole o verde privato, la più importante in Italia», conclude, «il Comune ha rinunciato a circa 200 mila euro a vantaggio dei cittadini, per un risparmio complessivo, in termini di consumo del suolo, di quasi 25mila metri cubi di cemento».

La città vanta anche l’altro primato nella classifica dei “Borghi felici” del Sole 24 Ore, stilata prendendo in considerazione non solo il Pil, ma altri 16 parametri legati alla qualità della vita dei comuni italiani con più di 5mila abitanti non capoluoghi di provincia.

Giovanni Cagnassi

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