San Donà, niente danza del ventre per il primo maggio

Scatta il divieto: «Ci sono i bambini». Niente spettacolo per il 25 aprile e 1° maggio

PADOVA. Danza del ventre vietata ai festeggiamenti del primo maggio. Nonostante la consolidata tradizione, e preparazione, delle ballerine di San Donà, questa danza orientale e molto sensuale, non farà parte delle esibizioni previste per i festeggiamenti del I Maggio in golena e in città, e neppure in occasione degli eventi programmati per il 25 aprile al parco fluviale nella festa di Primavera. Niente ballerine suadenti, censura totale sul loro ventre liscio e rotondeggiante che da secoli ondeggia e fa impazzire i maschi di paesi arabi e orientali. Il razzismo non c'entra, nessun blocco verso le usanze e culture di paesi musulmani, solo una questione di decoro e pudore.

L'assessore agli eventi e sport, Ornello Teso, conferma serenamente, ma con fermezza: «Abbiamo deciso di non prevedere questa esibizione nella cornice di una festa per famiglie, dove ci sono bambini e genitori. Il I Maggio avremo la Biennale di Venezia a San Donà per promuovere dei laboratori dedicati ai bambini, festeggeremo le formazioni sportive, i campioni ed i loro risultati. La danza del ventre e le sue ballerine hanno tutta la nostra ammirazione, e se il caso organizzeremo una festa ad hoc per loro, con un pubblico totalmente diverso, ma non ci sembrava il caso di farle esibire in questa occasione». A Musile era accaduto qualcosa di simile con il burlesque, uno spogliarello fine e di classe, ma pur sempre uno strip. Le praticanti non erano state accettate lo scorso inverno in una festa dedicata al volontariato in piazza ed era scoppiato lo scandalo.

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