San Donà, muore a 50 anni: sospetta meningite
SAN DONÀ. Febbre e malore improvviso, muore a 50 anni Flavio De Luca. Ed è lutto nel mondo del volontariato e dell’attività socioeducativa dell’intero Basso Piave. Con un’ombra che ora procura qualche apprensione: tra le ipotesi formulate dai medici per spiegare il decesso c’è anche quella, remota ma possibile, di una meningite fulminante. De Luca era stato uno dei fondatori della cooperativa il Portico, di cui è stato anche vice presidente. Si è sentito male venerdì sera mentre si trovava ancora al lavoro.
Un forte mal di testa accompagnato a febbre alta. Non sembrava nulla di grave, ma la febbre ha iniziato a salire velocemente e anche il dolore alla testa, così ha pensato assieme ai colleghi di farsi visitare per precauzione all’ospedale nel reparto di pronto soccorso. Ad accompagnarlo in ospedale in auto, l’amico di sempre e presidente della cooperativa sandonatese che opera nel sociale e l’infanzia, Michele Andreetta. De Luca è stato visitato e poi ne è stato stabilito il ricovero per una serie di esami, ma è spirato poche ore più tardi.
Inizialmente si è pensato a una infezione virale molto grave. Tra le ipotesi dei sanitari c’è anche un caso di meningite fulminante che lo ha stroncato. Per questo è stata disposta l’autopsia che sarà eseguita nei prossimi giorni all’ospedale di San Donà. Solo dopo l’esame autoptico e quello dei vari campioni, sarà possibile dunque accertare la causa del decesso che è ancora avvolta dal mistero. Per precauzione le strutture sanitarie hanno già chiesto una lista delle persone che sono entrate in contatto con lui, nella famiglia, al lavoro e tra gli amici, per iniziare l’eventuale profilassi che scatterà non appena ci saranno i risultati degli esami se dovessero confermare la meningite.
Flavio De Luca aveva compiuto 50 anni a luglio. Lascia la compagna e i suoi quattro figli, l’ultimo dei quali ha solo pochi mesi e la più grande 17 anni. E lascia anche i genitori, la mamma a lui tanto attaccata e il papà 91enne che ha compiuto gli anni proprio ieri. Infine le due sorelle più grandi. Una famiglia unita e rispettata. Ma soprattutto la sua morte crea un vuoto incolmabile in tutta la comunità dell’oratorio don Bosco che aveva sempre frequentato sin da ragazzo stringendo tante amicizia che hanno resistito negli anni. Aveva giocato anche a calcio, tifoso storico nerazzurro, prima nella squadra dell’oratorio fino a giocare nella Liventina. De Luca era molto conosciuto per aver lavorato tanti anni al Portico, dove era ancora impegnatissimo, partecipando alle attività sempre con passione e amore per le tematiche sociali e dell’infanzia assieme all’inseparabile presidente e amico Andreetta che gli era tanto legato. Ora si attendono i risultati dell’autopsia per capire le cause della tragica quanto improvvisa morte prima di poter fissare la data dei funerali che saranno celebrati la settimana prossima.
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