Matrimonio d’interesse bloccato dal sindaco: scattano le indagini dei carabinieri
Il sindaco ha vietato la cerimonia sospetta ed ora è inflessibile: «Non temo denunce, palese che non si conoscessero»

Matrimonio per interesse negato dal sindaco e gli uffici comunali, gli atti già trasmessi all'autorità giudiziaria.
La coppia in questione, lui sandonatese e lei nordafricana, è sospettata di aver tentato di celebrare un matrimonio simulato in municipio. Adesso i carabinieri stanno effettuando una serie di accertamenti per capire se vi sia una qualche organizzazione legata al favorire matrimoni di interesse per ottenere la cittadinanza italiana dietro questo episodio.
Il sistema è semplice: lo sposo o la sposa italiana vengono convinti a sposarsi con un cittadino o cittadina stranieri dietro lauto compenso, solitamente attorno ai 5 mila euro, talvolta anche di più.
Il sindaco, Alberto Teso, era stato informato dagli uffici, dopo l’avvenuta pubblicazione del matrimonio, che la coppia era alquanto sospetta e si era presentata in municipio per la celebrazione del rito. Il primo cittadino ha posto all’aspirante sposo qualche banale domanda sulla sua presunta compagna. Non sapeva neppure l’età della donna e ha tentato a indovinare sbagliando di ben 10 anni in eccesso.
Allora il sindaco, in accordo con gli uffici, ha ritenuto di sospendere le procedure per il matrimonio civile pur rischiando di incorrere in una infrazione in quanto c’erano già state le pubblicazioni. Ora il Comune sarebbe ipoteticamente passibile di una denuncia in tribunale per aver rifiutato la celebrazione dopo l’avvenuta pubblicazione. «Non ho certo timore di questo», ha spiegato con fermezza il sindaco Teso, «il matrimonio doveva essere celebrato dalla dirigente del settore. Dopo la confusione che si stava creando in ufficio anagrafe e stato civile ho chiesto al futuro marito se sapesse in che giorno compiva gli anni la fidanzata e appunto non lo sapeva. Mi è parso quanto meno strano, per non dire inaccettabile. Gli ho chiesto gli anni e ha sbagliato di ben 10 e a quel punto era palese che i due quasi non si conoscessero».
Il sindaco è inflessibile anche sui giuramenti per la cittadinanza italiana. «Sono arrivati cittadini stranieri che non sapevano neppure leggere la formula del giuramento», ricorda, «allora ho già detto che d’ora in poi chiederò almeno che sappiano leggere in italiano e che sappiano dare una definizione di Costituzione Italiana, magari con l’aggiunta dell’articolo 3 per noi molto importante sull’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, tutt’altro che scontata in altri paesi».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia