San Donà, i vigili avranno la pistola: pronto il regolamento

Il Comune stanzia oltre 20 mila euro per procedere all’armamento La polizia locale sarà dotata anche di spray urticante e di un bastone per la difesa

SAN DONÀ. Pronto il regolamento di polizia locale, gli agenti verso l’armamento. Il Comune brucia le tappe e vuole accelerare il percorso per dotare i vigili dell’arma. Stanziate a bilancio le risorse, oltre 20 mila euro, adesso è stato stilato il regolamento. Scelta la pistola semiautomatica, tra quelle già iscritte nel catalogo nazionale, ovvero tra quelle classificate armi comuni da sparo categoria B1 dal Banco Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia (Brescia).

Saranno dotati anche di altri strumenti, quali lo spray urticante e l’attrezzo multiuso (bastone estensibile) per la difesa personale. Sarà allestita l’armeria nel comando, un locale blindato al cui interno vi sono posti due armadi, anch’essi blindati. Il regolamento sarà comunicato al Prefetto di Venezia e al Ministero dell’Interno come previsto dalla normativa. Ma il segnale è evidente e l’amministrazione comunale vuole centrare l’obiettivo prefissato come hanno più volte detto il sindaco Andrea Cereser, e il vicesindaco, Luigi Trevisiol.

Entro un paio di mesi, dunque, gli agenti potrebbero essere armati e quindi svolgere anche i turni di notte, oggi preclusi. Le opposizioni sono critiche e Anna Maria Babbo di Scegli Civica non è d’accordo su come viene gestita la sicurezza.

«Purtroppo non si vede la presenza di agenti che tranquillizzerebbe la cittadinanza», afferma Babbo, «al di fuori della presenza, costante e puntuale, durante gli orari scolastici, non si notano pattuglie che percorrano il territorio, che si fermino nelle frazioni così da offrire un “punto di ascolto” alle necessità dei residenti, che raccolgano le loro paure e siano il legame con l’istituzione. Forse il sindaco intende la sicurezza degli introiti derivanti dalle sanzioni applicate con le diverse e sofisticate apparecchiature elettroniche a scapito degli utenti che, per il superamento di una manciata di chilometri, si vedono recapitare sanzioni a tre cifre.

«Utenti che poi, nelle singole realtà locali», conclude, «sono gli stessi che si rivolgono ai servizi sociali per poter far fronte alla spesa imprevista considerato che, in difetto, scatterebbero sanzioni raddoppiate e fermo del veicolo, necessario per poter recarsi al lavoro. Voglia il sindaco fornire per gli anni 2015-2016-2017 il numero delle sanzioni elevate per superamento dei limiti di velocità mediante utilizzo di apparecchiature. Io vivo la città, ascolto i cittadini e anche i nostri agenti, voglio pensare di aver frainteso ma, parrebbe, che vi sia stato un preciso invito da parte dell’amministrazione d’intensificare l’utilizzo di specifiche apparecchiature».

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