San Donà ha perso il suo poeta: è morto a 55 anni Luigi Digito
SAN DONA'. Per i clienti del negozio di Grassaga era Luigi. Ma per tutti coloro che hanno letto le sue opere rimarrà sempre Evandro della Serra. Un grave lutto ha colpito il mondo della cultura. All’età di 55 anni, è scomparso Luigi Digito. Un malore gli è stato fatale. Apparteneva alla storica famiglia Digito, che da sempre gestisce un’attività commerciale a Grassaga: prima osteria e negozio di alimentari, poi anche di prodotti per il giardinaggio ed elettrodomestici. Luigi aveva proseguito nell’attività, gestendo il negozio con il fratello Diego e ad altri familiari. Ma le sue grandi passioni erano la letteratura e il pianoforte.
Uomo di vastissima cultura, sposato con Grazia, aveva iniziato a scrivere per diletto. Poi nel 2009 la prima pubblicazione e l’immediato successo. Da allora sono otto i libri dati alle stampe con il nome d’arte di Evandro della Serra, spesso frutto di collaborazioni con altri scrittori. Gli ultimi sono stati “Faive” (raccolta di poesie in dialetto, pubblicate da una collana legata alla Mondadori) ed “Existenz”, esperimento di satira e filosofia con Pietro Vanessi. Profondamente legato al territorio, ha scritto anche numerosi testi e monologhi teatrali, poi portati sulle scene dalla cugina Giovanna Digito, cofondatrice del Teatro dei Pazzi. L’ultimo, “Il canto delle conchiglie”, ha debuttato la settimana scorsa a Jesolo. «Evandro aveva il fuoco della cultura dentro di sé», racconta Giovanna Digito, «tutte le mattine si svegliava all’alba per leggere e scrivere prima di aprire il negozio. Negli ultimi anni mi aveva dato la voce, scrivendomi tantissimi monologhi e testi teatrali. Dal punto di vista poetico per me era tutto».
Moltissimi i messaggi di cordoglio. «La città, commossa, si stringe attorno alla famiglia nel ricordo di una persona e di un artista, di cui continueremo a trovare il sorriso e la profondità nelle sue immense parole, sempre aperte all’incontro con gli altri», commenta il sindaco Andrea Cereser.
«Quando manca un artista, la città è più povera e quando manca un poeta, resta senza parole», aggiunge l’assessore alla cultura Chiara Polita, «perché in un tempo in cui le parole sembrano aver perso senso e valore, un amico poeta come Evandro sapeva rendere la parola musica, gioco, significato, gioia e sconfinato amore per la nostra terra».
Tante le sue collaborazioni, tra queste quella con il gruppo “Seidisandonàse…” «Ora siamo tutti più poveri. Ci mancherà la sua genialità e lo studio del nostro dialetto», ricorda Fabio Capacchione, «a “Seidisandonàse...” ha dato moltissimo e spesso Evandro ci ha ringraziato per il nostro supporto. Era un binomio perfetto». I funerali non sono ancora stati fissati.
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