Grattacielo da 19 piani a San Donà, nasce il fronte del no: «Non siamo a Mestre»

L’ex assessore Marusso contro la scelta del sindaco Teso: «L’aumento dei residenti non giustifica questa operazione»

Giovanni Cagnassi
Una ricostruzione di come sarà il nuovo edificio residenziale di 19 piani previsto in piazza Rizzo
Una ricostruzione di come sarà il nuovo edificio residenziale di 19 piani previsto in piazza Rizzo

Grattacielo in piazza Rizzo a San Donà, pronto il comitato dei contrari alla costruzione di 19 piani presentata in Comune. “Slyfall”, questo il nome, raggiungerà all’incirca l’altezza dell’attuale grattacielo in via Risorgimento, uno dei simboli architettonici della città, è già oggetto di discussioni prima ancora di arrivare in giunta e consiglio.

Un’operazione da circa 8 milioni di euro, con un appartamento per piano, attico su due livelli, prezzi a partire dai 350 mila euro a salire. 19 piani che sovrasteranno piazza Rizzo e le abitazioni sottostanti.

Il tema è stato affrontato in una serata organizzata da Pd e liste civiche di opposizione lanciando un preoccupato allarme per la mancanza di parcheggi, di sottoservizi e in generale l’impatto eccessivo in centro. Vicino al comitato, l’ex assessore Luca Marusso che di recente ha fatto un intervento in merito.

«Il sindaco Alberto Teso ha di recente argomentato le ragioni che lo vedono impegnato nel voler autorizzare nuovi grattacieli nel centro», premette, «il suo lavoro per lo sviluppo urbanistico che risponda sia alle domande degli imprenditori che alle esigenze sociali. La narrazione proposta è quella di un corposo aumento dei residenti della città, ben 7.000 negli ultimi 20 anni. In realtà i dati sono un po’ diversi. Non c’è alcuna invasione. Se anche nel 2025 arrivassimo a 42. 500 torneremmo all’incirca agli stessi residenti del 2020. Nessun mistero particolare: i nostri maggiori flussi derivano dallo spopolamento del capoluogo Venezia/Mestre che da anni perde abitanti che peraltro si distribuiscono in varie parti dell’area metropolitana come Marcon, Scorzè, Jesolo e soprattutto Mogliano che pur essendo in provincia di Treviso è adiacente e limitrofa a Mestre e che pure non ha palazzi di 20 piani. È chiaro che questo flusso di poche centinaia di persone a mio avviso non giustifica questo costante riferimento alla verticalità perché di fatto il piano di assetto del territorio (Pat) di San Donà è già pienamente aderente alla legge regionale a cui il sindaco si riferisce».

«Nella sua proiezione verticale che vede San Donà costellata di palazzoni di 10/15/20 piani», conclude, «non si rende conto che la porterà inevitabilmente ad assomigliare a quella Mestre da cui oggi paradossalmente scappano i cittadini».

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