San Donà. Frode da 100 milioni sul leasing: 7 arresti

La Guardia di Finanza di Venezia scopre un maxi-raggiro esteso in tutto il Paese
Matteo Buriollo
Matteo Buriollo
VENEZIA. E' di cento milioni di euro la frode fiscale scoperta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia che ha arrestato sette persone mentre altre 110 sono state invece denunciate. Sono state invece 150 le imprese, dislocate su tutto il territorio nazionale, implicate nella truffa a danno di 21 società di leasing, frodate per oltre 35 milioni di euro.


E' quanto accertato dai finanzieri a conclusione di un'indagine durata oltre un anno che ha permesso di sgominare un'organizzazione criminale dedita dal 2003 alla commissione di truffe ai danni delle più importanti società di leasing. I proventi illecitamente conseguiti venivano riciclati in cospicue acquisizioni mobiliari e immobiliari.


L'imponente truffa si è perfezionata attraverso la sistematica presentazione alle società di leasing di documenti falsi atti ad attestare la solidità finanziaria delle società utilizzatrici dei beni, soprattutto macchine per movimento terra ed escavatrici meccaniche, e di certificati recanti il marchio di conformità puntualmente contraffatto da parte delle imprese fornitrici, così da documentare fittiziamente la reale esistenza dei macchinari venduti. Il guadagno della truffa veniva poi ripartito tra i fornitori, che omettevano la presentazione delle dichiarazioni dei redditi, gli utilizzatori dei beni, che denunciavano falsamente il furto dei macchinari e, in taluni casi, dichiaravano fallimento: gli ideatori della truffa provvedevano poi a "ripulire" i proventi illeciti in acquisizioni mobiliari ed immobiliari.


Tra tutto le fiamme gialle hanno sequestrato 14 immobili, per un controvalore di circa 5 milioni di euro, 15 conti correnti e 2 società. Il tutto appunto per una frode fiscale da circa 100 milioni di euro.


In carcere è finito Matteo Buriollo, che secondo la finanza è il promotore della frode. Sua strettissima collaboratrice è Federica Colosso, anche lei arrestata. Un ruolo chiave lo ha anche Sergio Alfier, legale rappresentante della "Mac Edil sas" e titolare della "Gran Mac Europe": è agli arresti domiciliari. Stessa misura anche per Jessica Buriollo e Beatrice D'Adda, rispettivamente sorella e compagna di Matteo Buriollo. Obbligo di dimora invece per Rocco Vacatello (cognato di Buriollo) e Graziella Rossetto (madre), anche loro implicate nel "riciclaggio" del denaro sporco.

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