Esercizio abusivo della professione, falso dentista condannato a due anni

Roberto Rossin, 67enne di San Donà, vantava titoli conseguiti in Polonia, ma che non sono riconosciuti in Italia. In aula sentiti quattro testimoni che hanno riferito le loro disavventure

Roberta De Rossi
Uno studio dentistico
Uno studio dentistico

Condannato a un anno e 11 mesi di reclusione e al pagamento di 23 mila euro di multa, il “falso dentista” Roberto Rossin, accusato di truffa ed esercizio abusivo della professione, nonché di attività senza autorizzazione sanitaria. Lui, tramite l’avvocato difensore Alegiani, ha prodotto titoli conseguiti in Polonia, ma che non sono riconosciuti in Italia: e per anni i pazienti mai hanno sospettato di nulla.

Anche se già nel 2015 la Guardia di Finanza gli aveva contestato sia l’esercizio abusivo sia una importante evasione fiscale, ricordata dallo stesso pm Giovanni Gasparini, che aveva chiesto una condanna a due anni. Tant’è, la giudice Rizzi lo ha condannato anche a pagare una provvisionale di 15 mila euro all’Associazione dentisti di Venezia (rappresentata dall’avvocato Andrea Niero) e di 20 mila euro a una paziente, che aveva dovuto rivolgersi ad un altro dentista per un intervento al seno mascellare.

Naturalmente si tratta di una sentenza di primo grado, che la difesa potrà impugnare in appello. In prima battuta, le parti avevano provato a seguire la strada del patteggiamento, che avrebbe però portato alla confisca dei locali, che sono di proprietà privata del “dentista”, che aveva così preferito andare a processo. Ma la confisca dello studio già in sequestro è stata comunque disposta dalla giudice Rizzi, come pure quella delle attrezzature.

Il 67enne residente a San Donà era finito al centro di una indagine dei carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni: gli investigatori si sono appostati fuori dalla porta di quello che veniva presentato come uno studio dentistico a tutti gli effetti, chiedendo ai pazienti informazioni sui trattamenti ricevuti. Alle pareti, una laurea con timbri esteri e vari diplomi. Nel corso del processo a Rossin - per la Procura non un medico dentista, che non si è mai presentato - sono stati sentiti come testimoni quattro pazienti, che hanno raccontato le loro disavventure.

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