San Donà e Noventa unite dal commercio
Un manager per pianificare il rilancio commerciale della città e il suo distretto. Dopo un iter durato circa cinque mesi dall’adesione al bando della Regione, il distretto del commercio tra San Donà e Noventa sta per decollare.
Il progetto ha ottenuto finanziamenti regionali di circa 270 mila euro e sarà portato a termine tra uno e due anni. «Stiamo ripensando il centro urbano che, dopo anni di svuotamento, mostra tracce di un’inversione di tendenza», dice il sindaco Andrea Cereser, «è compito dell’amministrazione sostenere questa inversione per un centro vivo e abitato, sapendo però che non può fare da sola. Serve la collaborazione di tutti i soggetti interessati per giungere a un masterplan condiviso».
Da segnalare il recupero della storica cisterna di San Donà, risalente agli anni Venti, per farne uno spazio culturale all'uscita del ponte della Vittoria, il nuovo arredo in corso Silvio Trentin e nuova illuminazione a led, poi "q-r code" sugli autobus Atvo e realizzazione di un app per cellulari come forma di promozione del territorio. Ci saranno anche elementi di design lungo via 13 Martiri e nuove piantumazioni agli incroci tra via Vizzotto con via Calnova e via Giorgione oltre che, a Noventa, in centro e in piazza Marconi. «L’obiettivo è, attraverso sinergie, rendere i due conglomerati di Noventa e San Donà competitivi attraverso una vera e propria strada dei mercati e delle attività produttive che si snodi tra i due centri», aggiunge l’assessore all'urbanistica Francesca Zottis, «innescando un processo virtuoso che porti anche ad aumentare la sicurezza». A Noventa, oltre che a San Donà, verranno installati dei totem di promozione del territorio. «Si tratta di un bell’esempio di collaborazione tra comuni, quali Noventa e San Donà», ricorda l’assessore alle attività produttive di Noventa Giampietro Perissinotto, "zil cui confine è quasi indistinguibile. L'outlet ha 3 milioni di presenze, i nostri alberghi 300 mila, è chiaro che questa massa di persone potrà essere diretta verso il territorio a fini turistici e di ospitalità». Il progetto prevedeva la partnership di almeno due associazioni di categoria del commercio, ma ha avuto la collaborazione di numerose altre associazioni e soggetti privati.
Giovanni Cagnassi
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