Casa di riposo di San Donà, dirigente e due consiglieri se ne vanno
Dopo lo scandalo delle violenze sugli anziani, l’atmosfera all’Ipab Monumento ai Caduti resta tesa. Pesano le difficoltà economiche: nel 2023 il bilancio contava un debito di oltre un milione di euro
Dimissioni della dirigente Ipab Monumento ai Caduti, nuovi sospetti avvicendamenti in casa di riposo a San Donà. La dottoressa Barro si è dimessa dopo essere succeduta al dottor Vitelli e alla dottoressa Ferrarese.
Se aggiungiamo le dimissioni di due componenti del consiglio di amministrazione della parte pubblica, Roberta Moretto e Cinzia Miroglio, Ipab appunto, e la presidenza di Carola Tangari più volte messa in discussione, la situazione di tensione nell’ente continua.
Sullo sfondo, le indagini con arresti e denunce del personale per le violenze agli anziani, un caso esploso un paio di anni fa e una piaga che non si rimarginerà facilmente, e le polemiche politiche sui conti e bilancio dell’ente che, anche di recente, sono stati denunciati in Consiglio comunale.
Si è parlato di un buco da un milione e mezzo di euro, ribadito dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Giuseppe Muzzupappa, oltre che dal sindaco, Alberto Teso. Dichiarazioni che hanno spinto l’ex presidente Ipab, Giorgio Maschietto, a rivolgersi a un legale per tutelare l’operato del cda.
«I bilanci sono pubblici», ha detto, «e si trovano sul sito dell’ente. La situazione al 31 dicembre 2023, ultimo anno di gestione del cda che presiedevo, presentava una situazione debitoria di circa 1.500.000 euro con 402.000 di cassa e 566.000 di crediti a breve. Il saldo è di –550.000 euro e il debito era già al sicuro con un piano di rientro. Nella mia relazione di fine mandato lasciata al sindaco e al cda entrante c’era tutto scritto comprese le possibili soluzioni e le opzioni di sviluppo dell’ente. Tutti i dati che riporto sono scritti nel bilancio validato dal revisore della Regione Veneto» ha precisato l’ex presidente.
In consiglio regionale, Francesca Zottis, che siede anche in consiglio comunale a San Donà con la lista civica Città delle Persone, è perplessa: «Le dimissioni dell’ennesimo dirigente, poi di due membri del cda inducono a riflettere sulla gestione dell’ente. E non possiamo scaricare tutto sulla precedente amministrazione comunale. La situazione è difficile anche in mancanza di una riforma delle Ipab. Ricordo, però, che i bilanci sono stati a suo tempo controllati dai loro revisori», ha concluso.
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