«Buco nei conti della casa di riposo di San Donà»: scatta l’esposto
L’ex presidente Maschietto tutela l’ex cda dopo le accuse di Giuseppe Muzzupappa (FdI) e Alberto Schibuola (Lega)
Buco da un milione e mezzo di euro alla casa di riposo, interviene l'ex presidente Ipab, Giorgio Maschietto. La denuncia pubblica di FdI sui conti disastrati ha messo in moto polemiche e accuse.
La situazione economica
«Mi risulta difficile parlare di Ipab con Giuseppe Muzzupappa di FdI e Alberto Schibuola della Lega, i quali si riempiono la bocca di parole e non hanno avuto nemmeno la curiosità di leggere i bilanci» premette Maschietto, «capaci solo di strumentalizzare una situazione complicata, ma gestibile, per mascherare la loro inettitudine politica. I bilanci sono pubblici sul sito. La situazione al 31 dicembre 2023, ultimo anno di gestione del cda che presiedevo, presentava una situazione debitoria di circa un milione e mezzo di euro con 402 mila di cassa e 566 mila di crediti a breve. Il saldo è sotto di 550 mila e il debito era già al sicuro con un piano di rientro. Nella mia relazione di fine mandato lasciata al sindaco e al cda entrante c’era tutto scritto comprese le possibili soluzioni».
Il bilancio
I dati sono nel bilancio validato dal revisore della Regione. «La maggior parte del debito», aggiunge, «è nei confronti di Isvo, nostra partecipata, e non ci sono istituti bancari tra i creditori. Il debito è per opere di manutenzione straordinaria e costruzione dell’ospedale di comunità, debito buono. Il Comune è debitore nei confronti dell’ente per l’ospedale di comunità e per le opere di bonifica della nuova Rsa, e li invito, in quanto consiglieri, a prodigarsi affinché quei crediti vengano pagati dal Comune. In occasione della commissione su Ipab, il sindaco parlò di strategia per affossare l’ente, e in consiglio ha dichiarato che la situazione è tale da portare i libri in tribunale. Sulla questione servizio assistenza domiciliare parlò di affidamento illegale da Ipab a Isvo».
«Il risultato» conclude, «è stato togliere il servizio assistenza domiciliare all’Ipab, con relative entrate, per affidarlo a una cooperativa al 40% da un assessore regionale del Friuli, stessa parte politica, e già alla ribalta delle cronache per conflitto di interessi. Al fine di tutelare l’operato del mio cda farò un esposto alla Corte dei conti per tutelarmi nelle sedi opportune».
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