San Donà, angoscia per il piccolo Achille
SAN DONA'. «Forza Achille, tutto il mondo del calcio è con te».
Sono ore di angoscia per il piccolo Achille Favret, figlio di Stefano, centrocampista e vice capitano del Sandonà 1922, che milita in Eccellenza. Achille, che a 3 anni (ne compirà 4 a maggio, tra poche settimane) lotta tra la vita e la morte all’ospedale infantile Burlo Garofolo di Trieste. Le sue condizioni sono costantemente monitorate dai sanitari.
Circa un anno fa, Achille Favret è stato colpito da una forma di neoplasia. Per il papà Stefano e la mamma Sara Da Re sono stati mesi difficili, divisi tra Portogruaro, dove la coppia vive, e gli ospedali dove il piccolo Achille è in cura. Le terapie, però, sembravano dare gli esiti positivi sperati da tutti. Ma sabato sono sorte delle improvvise complicazioni, che hanno fatto precipitare la situazione. La notizia, ieri mattina, si è abbattuta come un ciclone sul Sandonà 1922. Ma è tutto il mondo del calcio a essere in angoscia.
Originario di Conegliano, Stefano Favret, 35 anni, è un calcatore esperto, che in passato ha militato nell’Altovicentino, nella Sacilese, nel Bassano e, prim’ancora, nella Pro Vercelli, nell’Entella, a Portogruaro e Mestre. Ovunque ha lasciato uno straordinario ricordo per il suo carattere, conquistando la stima degli allenatori e il cuore dei tifosi.
«In questo momento ci sono poche parole da dire. Possiamo solo stringerci attorno a Stefano e alla sua famiglia in una situazione così triste e drammatica», commenta Ivan Siciliotto, presidente del Sandonà, «Achille lo avevo visto anche in occasione dell’ultima partita casalinga, che correva in campo felice. Sembrava in fase migliorativa e questo rende ancor più drammatica questa notizia».
Tutto il Sandonà si è stretto attorno a Stefano Favret. A farsi portavoce della squadra è Alessandro Beccia. «Siamo vicini a Stefano e cerchiamo di fare qualsiasi cosa per sostenerlo. La squadra gli è vicina, speriamo solo che passi questo momento difficile», racconta Beccia, «sono molto legato a lui, abbiamo giocato sei anni insieme. E sono molto legato anche ad Achille».
Ieri il Sandonà ha giocato in campionato allo Zanutto contro i trevigiani del Cornuda. Beccia non se l’è sentita di scendere in campo. Altri giocatori si sono fatti forza e hanno indossato comunque gli scarpini. Anche se la testa era altrove e nessuna aveva voglia di parlare di calcio. «Nel limite del possibile la squadra ha cercato di onorare la gara e il suo compito. Ma le gambe dicevano una cosa e la testa un’altra», conferma il direttore sportivo Piero Salviato.
Nei mesi scorsi tutto il mondo del calcio si è mobilitato per il piccolo Achille. Gli ex compagni delle varie squadre in cui ha giocato Favret hanno organizzato delle amichevolicon l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, a
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