San Camillo, sindacati preoccupati
Un incontro con il responsabile della pastorale diocesana della salute, don Dino Pistolato, componente del gruppo di lavoro che sta trattando affinché l’ospedale San Camillo possa essere acquistato da altri istituti religiosi e rimanere così nel perimetro degli ospedali gestiti dalla Chiesa. A chiederlo, con una lettera inviata ieri, sono i responsabili le segreterie provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. Il gruppo di lavoro, composto dal responsabile della pastorale della Salute e altri tre professionisti, ha elaborato una proposta che vede il coinvolgimento di più soggetti religiosi disponibili all’acquisto e alla gestione dell’ospedale messo in vendita dai padri camilliani, che fino ad ora hanno trattato soprattutto con la Regione.
Una proposta che ora dovrà essere presentata alla Commissione pontificia per le attività del settore sanitario, che ha chiesto al referente locale della curia veneziana di preparare un dossier sull’ospedale, proprio per valutare la possibilità che la struttura sanitaria del Lido possa rimanere nel perimetro ecclesiale. La commissione episcopale per le attività sanitarie è nata lo scorso anno proprio con l’obiettivo di migliorare la gestione degli ospedali della Chiesa e per tutelare e conservare i beni. «Qualsiasi cosa andrà in porto», è l’osservazione di Marco Busato (Fp Cgil), Carlo Alzetta (Cisl Fp), e Pietro Polo (Uil Fpl), «devono essere garantiti i livelli occupazionali e il mantenimento dei servizi al Lido di Venezia, così come ribadito nell’incontro avuto con il presidente del Consiglio Regionale al termine della manifestazione dei dipendenti della struttura svolta il 16 maggio scorso». «Così come deve essere mantenuto il ruolo di Irccs, istituto ad alta specializzazione di carattere scientifico», aggiungono i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, «che finora ha contraddistinto il San Camillo nel panorama sanitario regionale e nazionale». Fino a poche settimane fa l’unico soggetto interessato all’acquisto sembrava essere la Regione, attraverso l’Usl 3 ma la trattativa sembra essere in una fase di stasi. «Vorremmo capire se vi sarà una marcia indietro data questa nuova prospettiva di vendita oppure un rilancio», concludono i rappresentanti sindacali, «e pensiamo che un po’ di chiarezza in più dopo tanto discutere sia dovuta ai lavoratori». Dal punto di vista occupazionale, con circa 400 dipendenti, l’ospedale San Camillo è una delle realtà più importanti del Lido, con una buona fetta di dipendenti che arriva anche da Pellestrina e Chioggia. Anche per questo il presidente della Municipalità, Danny Carrella, ha intenzione di organizzare un consiglio comunale aperto, invitando a partecipare lavoratori e rappresentanti delle istituzioni, proprio per discutere del futuro della struttura.
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