San Camillo, la Regione pronta all’acquisto

L’Asl 12 nomina un legale per la trattativa. C’è chi teme il trasferimento del polo riabilitativo a Noale
----- Original Message ----- From: lisa.derossi@libero.it To: n.pellicani@nuovavenezia.it Sent: Tuesday, February 22, 2011 4:38 PMSubject: fotoHo problemi con il server, te le devo mandare una alla volta... - L'ospedale San Camillo
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LIDO. La Regione fa sul serio, e sembra essere a un passo dall’acquisto dell’ospedale San Camillo del Lido. Lo si evince da una recente delibera dell’Asl 12 attraverso la quale il direttore generale, Giuseppe Dal Ben, incarica un avvocato, Diego Signor, del foro di Treviso, con il compito di tutelare gli interessi dell’azienda sanitaria per «ridurre il rischio di futuri contenziosi nelle gestione della fase negoziale». Fase negoziale propedeutica all’acquisto da parte dell’Asl ma su incarico della Regione, dell’ospedale di proprietà dei padri camilliani. Voci e indiscrezioni trovano quindi conferma in un documento pubblico. Nella delibera dell’Asl si legge che risale addirittura al 20 aprile la prima nota con la quale la Regione, attraverso l’assessorato alla Sanità, incarica l’Asl 12 di «avviare le trattative in merito all’ipotesi di acquisto dell’Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, ndr) San Camillo».

La prima istruttoria si è conclusa il 7 settembre e poi, meno di un mese fa, lo scorso 10 ottobre, la Regione ha deciso di nominare un gruppo di lavoro con il compito di «approfondire e chiarire» tutti gli aspetti necessari così da permettere alla regione «un’attenta valutazione in merito alla proposta di acquisizione».

È chiaro che, se la Regione non fosse interessata all’acquisto dell’ospedale dei padri camilliani, il percorso di approfondimento si sarebbe interrotto da un pezzo. E invece la trattativa sembra procedere a passo spedito. Uno dei nodi più complicati da sciogliere resta quello del personale: come garantire il passaggio dei dipendenti (220 più 40 ricercatori) da una struttura privata a una struttura pubblica, senza un concorso pubblico? E’ questo l’aspetto che più preoccupata i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, che si attenderebbero un incontro, con i vertici del San Camillo ma soprattutto con la Regione, per capire cosa stia accadendo. Il secondo nodo riguarda il futuro della struttura: rimarrà Istituto di ricerca (con un finanziamento di circa 2 milioni l’anno dallo Stato)? E che fine farà il polo riabilitativo? C’è chi teme che quest’ultimo, nell’ambito della riorganizzazione dell’Asl provinciale, possa essere spostato dal Lido a Noale, rispondendo così a un’idea che tempo fa coltivava il segretario generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, che sta seguendo da vicino la partita dell’acquisto dell’ospedale dei Camilliani da parte dell’Asl 12.

Francesco Furlan

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