Sammy dopo le cure riconquista il mare

La tartaruga marina trovata al largo di Caorle è stata presa in cura da veterinari e volontari del WWF. Ora è in forma, giovedì sarà liberata nelle acque al largo dell'Oasi Dune degli Alberoni
Una tartaruga pronta per essere liberata dai volontari del WWF
Una tartaruga pronta per essere liberata dai volontari del WWF

LIDO. Sammy torna nel "suo" mare. La tartaruga marina era stata rinvenuta in difficoltà al largo di Caorle. Giovedì 16, dopo essere stata curata, verrà liberata. La cerimonia, a partire dalle 11.30, è in programma nel mare antistante l’Oasi WWF Dune degli Alberoni, di fronte alla spiaggia dell'ospedale San Camillo.

L’iniziativa è organizzata dal WWF Italia - Progetto tartarughe marine per la Regione Veneto, dall’Oasi WWF Dune Alberoni e dall’Istituto Ospedale San Camillo, con il supporto del Gruppo di coordinamento tartarughe marine litorale veneto che comprende WWF Italia, Museo di storia naturale di Venezia, Museo civico di storia naturale di Jesolo, Università di Padova e Veneto Agricoltura.

La tartaruga Sammy in una foto subito dopo il ritrovamento
La tartaruga Sammy in una foto subito dopo il ritrovamento

Sammy è stata trovata al largo del mare di Caorle in difficoltà da alcuni appassionati subacquei del Diving Center “Fishdog” di Treviso e grazie anche all’aiuto dei Gruppo sommozzatori di Caorle e alla Capitaneria di Porto è stata tratta verso riva e poi recapitata alla rete dei volontari WWF della Regione Veneto utilizzando il numero di pronto Intervento (n° 348.2696472) che fa capo all’Oasi WWF Dune degli Alberoni, al Lido di Venezia.

L’animale è stato sottoposto alle prime cure e ad approfonditi esami nella clinica del dottor Luciano Tarricone, che collabora con il WWF e Fondazione Cetacea di Riccione, il quale ha escluso patologie e anomalie di galleggiamento o di respirazione. Pertanto Sammy è pronta per ritornare nel suo ambiente naturale, il mare.

Questi rettili marini, spiegano dal WWF, sono putroppo a rischio di conservazione anche nei nostri mari a causa dell’impatto, spesso inconsapevole, della pesca intensiva e del traffico acqueo.

Se si avvista un animale in difficoltà, soprattutto verso riva, vuol dire che è in cerca di aiuto perché il suo habitat naturale è il mare aperto, al largo e ben distante dalle nostre coste, dove può trovare pesce, crostacei, molluschi e anche meduse.

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