Samantha dopo 20 anni cerca il suo Luca

La donna è malata e ha chiesto al marito di poter cercare quel ragazzo, conosciuto tanti anni fa in una discoteca veneta

La storia. Cercasi Luca disperatamente. Lo ha conosciuto vent’anni fa, correva l’anno 1998, alla discoteca Odissea di Spresiano. Quel ragazzo mestrino bello e carismatico dagli occhi scuri e i capelli castani, non lo ha mai dimenticato. La vita scorre in fretta, gli anni passano, le priorità cambiano e ci si perde di vista.

Eppure Samantha Vizentin, croata di origine, non ha dimenticato Luca - il giovane a cui non ha mai pensato di chiedere il cognome - le serate spensierate, i balli scatenati, le frasi lasciate a metà e un sentimento mai confessato. E adesso che convive con una malattia degenerativa che non le impedisce di essere felice e godersi ogni attimo, ha più tempo per pensare al passato. E a fare capolino tra i ricordi sempre più di frequente torna lui, come se il tempo anziché spegnere il fuoco di quel feeling speciale che li legava, lo avesse rinvigorito. E così in questi giorni ne ha parlato con il marito olandese, Paese dove vive oggi, e lui le ha detto: “Se senti di doverlo trovare, o almeno provarci, fallo”. Così Samantha, 46 anni, si è messa alla ricerca di Luca, senza sapere se sia come lo ricordava e quale vita stia vivendo.

L’indentikit di Luca. Luca ha un fratello, vent’anni fa viveva in un grande condominio di Mestre, è alto poco meno di un metro e ottanta, ha occhi scuri e capelli castani. Il suo segno zodiacale è Bilancia, allora aveva una moto ed era sportivo. Praticava snow board, andava in vacanza in Sicilia e frequentava l’Odissea. Non meno importante: «Era bellissimo». Un suo amico aveva avuto un incidente mortale in moto nella zona di Belluno. Potrebbe avere tra i 45 e i 48 anni. Sono indizi, ma che potrebbero servire a ricomporre il puzzle e far tornare in mente a qualcuno anche solo un dettaglio in grado di mettere Samantha sulla strada giusta per contattare Luca.

La storia. «All’epoca», racconta la donna, «abitavo a Pieve di Soligo, facevo le stagioni dietro i banconi dei locali. Lavoravo a Jesolo piuttosto che ad Alleghe, a Selva di Val Gardena, dove serviva. Con Luca ci eravamo conosciuti all’Odissea, dove andavo spesso, ma non c’era stato niente tra noi, neanche un bacio. Solo una grande speciale amicizia, di quelle profonde. Parlavamo a lungo, lui veniva a trovarmi ovunque lavoravo, parlavamo tantissimo di tutto. Una volta ha preso la moto e mi ha portato a fare una gita in Croazia per un raduno. Era un avventuriero, si gettava dagli scogli per tuffarsi, siamo andati a Pola, dove sono nata, era un tipo particolare. Mi piaceva molto, ma non glie l’ho mai detto né fatto capire, purtroppo».

Samantha e Luca si sono visti diverse volte dopo quell’incontro del 1998, l’ultima ad Alleghe, nel 2002. «Poi col tempo mi sono sposata, mi sono formata una famiglia sono felice e vivo in Olanda». Continua: «Eppure non ho mai smesso di pensare a lui, a come sta, specialmente adesso che ho qualche problema di salute». La malattia ha dato a Samantha più tempo per pensare, riflettere, ricordare. E Luca è riemerso dal passato. «Ne ho parlato a mio marito, gli ho detto che volevo cercarlo».

L’APPELLO. Samantha lancia un forte appello a chiunque sia di Mestre, alle persone che potrebbero avere la sua stessa età, ai gruppi che frequentavano all’epoca l’Odissea. Dove c’era anche Luca, e chissà se anche lui qualche volta, in questi anni, ha pensato a Samantha. —


 

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