Crolli in via Roma a Salzano, gli edifici saranno abbattuti

È il risultato dell’ultimo incontro con i proprietari degli immobili. Intanto continuano i disagi legati alla chiusura della strada per residenti e commercianti

Alessandro Abbadir
Il sopralluogo del sindaco Luciano Betteto con la polizia locale
Il sopralluogo del sindaco Luciano Betteto con la polizia locale

Saranno abbattuti gli edifici di via Roma che nelle scorse settimane hanno subito crolli, costringendo il Comune a chiudere parzialmente la piazza di Salzano capoluogo. È quanto emerso in un recente incontro che ha avuto il sindaco di Salzano con i proprietari degli stessi edifici.

Da settimane infatti a causa del crollo di murature da edifici in via Roma a ridosso della piazza in cui si trova la chiesa del paese, il sindaco è stato costretto ad emanare un’ordinanza di divieto al transito da parte di residenti ed automobilisti, ma anche a persone a piedi e in bici.

«Si tratta di una situazione molto complicata» spiega il sindaco Luciano Betteto «che rischia di provocare un calo di fatturato ai commercianti del paese, anche se la chiusura è solo nell’ultimo tratto della strada ed è indicata da cartelli stradali. Per ovviare ai problemi sono stati collocati chiari cartelli di deviazione e si è controllato il traffico con un servizio ad hoc da parte della polizia locale. Va detto però che forti disagi ci sono anche per gli utenti che ad esempio prendono i mezzi pubblici, e si tratta quasi sempre di lavoratori e studenti».

L’alternativa con cui devono fare i conti il sindaco e i commercianti: o aspettare che i proprietari che non l’hanno fatto nel corso degli anni presentino dei progetti per la messa in sicurezza e la ristrutturazione degli edifici obsoleti e facciano i necessari lavori (si tratta di una procedura abbastanza lunga), oppure procedere all’abbattimento degli stessi edifici. Ci vorrebbero forse mesi.

«I proprietari degli edifici che ho incontrato» annuncia Betteto «o almeno quelli delle porzioni di caseggiati accanto alla strada, mi hanno spiegato di essere più propensi ad abbattere le case che a sistemarle».

«La procedura in questo caso» assicura Betteto «sarebbe certamente più veloce. Ad esempio dopo l’ok si potrebbe abbattere nel giro di pochi giorni completare l’operazione e riaprire il traffico nel tratto vietato dall’ordinanza nel giro di una settimana o 10 giorni al massimo».

Si tratta di case poi costruite negli anni Cinquanta: ormai ruderi, conviene buttarli giù più che sistemarli.

Chi compra quei terreni poi, visto che è proprio in centro, potrebbe costruirci appartamenti o uffici per attività direzionali o commerciali. Insomma un’operazione che alla fine riqualificherebbe il centro del paese.

Nelle scorse settimane i commercianti avevano anche deciso di chiedere un risarcimento ai proprietari degli edifici per il calo di affari che si è verificato a causa della chiusura della strada dovuta al crollo delle murature. Edifici che da tempo il Comune chiedeva fossero messi in sicurezza.

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