Salvini e Gabrielli, la pace è rimandata

Dopo le dure polemiche estive tra il capo della polizia e il leghista, niente stretta di mano o foto insieme alla festa del Coisp

Separati sotto lo stesso tetto, nella casa del Coisp. Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, da un lato della sala e il capo della polizia, Franco Gabrielli, dall’altro, nella pizzeria di Martellago, il Mattone, che ieri sera ha ospitato l’incontro nazionale del sindacato del segretario nazionale Franco Maccari. Un incontro, con molti politici di centrodestra invitati (dal vice presidente del Senato Maurizio Gasparri all’europarlamentare Elisabetta Gardini passando per Carlo Giovanardi) in cui spiccava proprio la presenza dell’ex prefetto di Roma e del segretario del Carroccio, nel vortice delle polemiche in agosto per aver indossato la maglia della polizia durante un comizio. Senza contare che Salvini non perse occasione per attaccare duramente Gabrielli per la gestione dei campi rom a Roma quando il capo della polizia era prefetto della Capitale. «Si dimetta», scriveva Salvini su facebook. «Non abbiamo bisogno di farmaci nordici» replicava il prefetto.

Gabrielli, dopo essere atterrato alle 19 al Marco Polo con il suo Piaggio P180, ha raggiunto la pizzeria proprio mentre il Coisp stava premiando Salvini. «Aspettate un attimo», ha provato a dire uno dei responsabili della sicurezza per evitare il corto circuito senza però riuscire a ritardare l’ingresso del capo della polizia. Nessuna stretta di mano ufficiale, nessuna photo opportunity. Gabrielli ha declinato l’invito di un fotografo a fare uno scatto con Salvini, per tenersi lontano dalle polemiche, e il leader del Carroccio ha scansato l’invito della Rai.

Quando Gabrielli ha preso la parola, Salvini si è fatto da parte. Davanti ai poliziotti seduti davanti alle pizze, Gabrielli ha parato subito le polemiche che hanno accompagnato la sua visita. Arrivate, ad esempio, dal Siulp, rappresentato a Venezia da Diego Brentani, secondo il quale «è inopportuno che il capo della polizia arrivi con il suo aereo da Roma per partecipare non a un convegno, non a un dibattito, ma a una pizzata, quando i reparti della polizia sono senza soldi».

L’attacco di Gabrielli: «La missione che mi sono dato, come capo della polizia, non è solo comandare e difendere i poliziotti, ma anche frequentarli. So che questa mia visita provocherà problemi di malox a qualcuno e che qualcuno porrà la questione del fatto che io abbia speso qualche soldo per venire qui, ma sono anche disposto a restituirlo, ho un concetto molto talebano, calvinista dello Stato. Se ci sarà qualcuno che si permetterà di fare disquisizioni su queste che sono cose molto serie, avrà la risposta adeguata».

Anche la visita programmata in questura a Padova per ieri pomeriggio, ha assicurato Gabrielli, « è stata rinviata a causa di un’importante riunione a Palazzo Chigi, ed è già stato programmata per i prossimi giorni».

Nel suo intervento Gabrielli ha chiesto anche ai poliziotti, ricordando l’importanza del ruolo del sindacato, di «avere rispetto per l’amministrazione». Salvini l’ha ascoltato, quel che aveva da dire lo aveva già detto prima, spiegando ai giornalisti che no, la maglia della polizia questa sera no - però riceverà in dono la maglietta del Coisp - perché è ospite e non vuole fare polemica. «Sono qui per sostenere la polizia che ci difende. Certezza della pena, più risorse e no all’introduzione del reato di tortura che aiuta i criminali e mette nei guai i poliziotti. Poi una battuta, prima di un collegamento Mediaset: «Un giudizio su Gabrielli? L’inizio sembra promettente». Ma per una stretta di mano davanti ai fotografi è ancora presto.

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