«Salviamo il vecchio cinema Italia»

Dolo. È l’ultima sala della Riviera, servono 50 mila euro per sostituire il proiettore
Dolo (VE): esterno cinema Italia. 21/03/2001 © Light Image Studio. Morsego.
Dolo (VE): esterno cinema Italia. 21/03/2001 © Light Image Studio. Morsego.

DOLO. La “tecnologia” rischia di mandare in pensione il cinema teatro Italia, l’ultimo cinema esistente della Riviera del Brenta. Entro la fine dell’anno infatti, nella sala di proprietà della parrocchia di San Rocco di Dolo, si dovrà sostituire la “vecchia” macchina da proiezione che funziona con le pellicole da 35 mm per passare alla tecnologia digitale. L’operazione è molto onerosa, visto che da una prima stima il costo per il nuovo proiettore digitale si aggira attorno ai 50-60 mila euro. A tal proposito si è attivata da alcune settimane una raccolta fondi, per informazioni recarsi in canonica o sul sito della parrocchia (www.parrocchiadolo.it), per aiutare a mantenere in vita questa storica sala che continua ad ospitare spettacoli cinematografici e teatrali di qualità e con ottimo successo. L’ultima in ordine di tempo è stata la rassegna del cineforum, svoltasi da marzo a maggio di quest’anno, che ha visto la proiezione di una dozzina di film con un enorme successo di pubblico.

Del futuro del cinema teatro Italia si è discusso anche in Consiglio comunale giovedì scorso. A introdurre la tematica è stato il consigliere Giorgio Gei (Ponte del Dolo) che ha chiesto se il Comune avesse previsto qualche intervento a sostegno di questa iniziativa.

A rispondere sono stati il vicesindaco Giuliano Zilio e l’assessore Giuseppe Pasqualetto, che hanno spiegato dell’esistenza di fondi regionali destinati al rinnovo e restauro di sale cinematografiche, rendendosi disponibili ad aiutare la parrocchia per quel che riguarda l’iter, e hanno inoltre annunciato che in occasione del rinnovo della convenzione per l’utilizzo della sala, che scade proprio quest’anno, potrebbero aumentare le giornate di utilizzo e il contributo da dare alla parrocchia di Dolo.

Giacomo Piran

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