«Salvi gli stipendi del mese di febbraio»
Il Comune “salva” stipendi, indennità e contratti a progetto di febbraio dei dipendenti comunali, nonostante non sia stato ancora approvato l’emendamento presentato in Senato - prima firma quella del parlamentare del Pd Felice Casson, insieme ad altri - per limitare gli effetti negativi dello sforamento del Patto di Stabilità da parte dell’amministrazione comunale. Un rischio che il sindaco e la Giunta hanno deciso di prendersi, vista anche la tensione altissima che regna in Comune tra i dipendenti per i tagli annunciati, sanando anche la rottura di trattative con i sindacati dell’altro giorno con il direttore generale Marco Agostini, a un passo dall’accordo.
Un comportamento che i sindacati di categoria non hanno digerito, tanto da rifiutare ieri una nuova convocazione del tavolo tecnico con lo stesso Agostini. Così ieri sera è stato il sindaco Orsoni a prendere l’iniziativa e riavviare di persona la trattativa con i rappresentanti dei lavoratori. «Quello di Agostini - ha spiega il vicesindaco e assessore al Bilancio Sandro Simionato - è stato solo un momento di nervosismo nella trattativa, come può succedere, ma l’intenzione dell’Amministrazione è comunque quella di pagare interamente stipendi, indennità e premi di produzione per tutti i dipendenti previsti a febbraio». Lo stesso sindaco Giorgio Orsoni ha confermato ieri ai rappresentanti dei lavoratori che ha dato mandato ai dirigenti comunali di pagare lo stipendio pieno di febbraio. Simionato ha quindi spiegato che «ciò sarà possibile con l’utilizzo delle risorse ancora disponibili a questo scopo per il 2014, consapevoli che così le bruceremo praticamente tutte e non ne avremo altre da utilizzare a questo scopo, ma sperando che nel frattempo sia finalmente approvato in Parlamento l’emendamento che sterilizzi gli effetti negativi dello sforamento del Patto di Stabilità sul personale».
Il taglio attualmente - con le penalizzazioni del Patto di Stabilità - riguarda 9 milioni di euro su circa 22 e viene in pratica ad azzerare la voce della produttività, influendo sulle retribuzioni di chi ha contratti a progetto. Da segnalare anche che ieri il sindaco è intervenuto personalmente con Cassa di Risparmio di Venezia, l’istituto di credito convenzionato con il Comune, per sbloccare una situazione di disagio che ha interessato 130 dipendenti dell’amministrazione, che non avevano ricevuto lo stipendio di gennaio. La causa però non erano le penalizzazioni dello sforamento del Patto di Stabilità, ma alcuni problemi riferibili ai sistemi interbancari, per cui ad alcuni impiegati titolari di posizioni bancarie presso istituti on-line, non era stato registrato sul proprio conto corrente lo stipendio mensile. Tutto dovrebbe risolversi in giornata. Intanto un gruppo di senatori del Movimento Cinque Stelle ha presentato un nuovo emendamento in Senato per mettere al riparo i dipendenti comunali dagli effetto negativo dello sforamento del Patto di Stabilità. Quello di Casson, infatti secondo i Grillini, “coprirebbe” assunzioni e riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio, ma non inciderebbe sulla contrattazione integrativa dei dipendenti, con la Corte dei Conti che potrebbe poi chiedere indietro i fondi erogati illegittimamente.
«Ci sono numerose sentenze del Tar», ribatte il vicesindaco Simionato, «che estendono anche ai dipendenti comunali gli effetti della mitigazione del Patto, per la contrattazione integrativa. Non vedo, pertanto, perché mettere in discussione questa interpretazione».
Enrico Tantucci
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