Salvata una tartaruga marina

LIDO. Salvata grazie alla delicatezza e attenzione di alcuni lidensi che l’hanno portata a riva e affidata ai vigili del fuoco, che a loro volta l’hanno consegnata a un centro specializzato.
È stata fortunata la tartaruga marina che è stata salvata davanti ai Murazzi da un gruppo di bagnanti che l’hanno notata mentre nuotava con grande difficoltà. L’hanno portata più verso riva e lei ha gradito parecchio. Il primo esame ha stabilito che era “stremata”. Ora gli esperti cercheranno di capire perché: se una malattia o la mancanza di cibo. «L’ha vista Lucia», spiega Serena, lidense “doc” tornata al Lido da Londra per le vacanze, «e ce l’ha segnalata. Era davvero stanca, nuotava con difficoltà e tentava di guadagnare riva. Noi l’abbiamo avvicinata al bagnasciuga e poi abbiamo chiamato i vigili del fuoco. Sono venuti subito, l’hanno consegnata agli esperti».
Quello della difficoltà delle testuggini di mare sulle nostre spiagge è però un dato di fatto che nelle ultime settimane sta allarmando gli esperti.
«Nella nostra provincia, nell’ultima settimana vi sono stati numerosi casi di spiaggiamento a Caorle, Bibione, Lido di Venezia, Chioggia», spiega Roberto Basso, direttore del museo civico di Jesolo, esperto di bilogia marina, «Certo sugli esemplari vivi si concentrano tutti gli sforzi di salvataggio, ma lo studio degli esemplari morti ci permette di capire quali sono i malanni delle nostre tartarughe. A volte presentano traumi causati da collisioni con natanti, amputazioni di arti provocati da squali o morte per soffocamento dovuta ad attrezzatura da pesca. Vi sono poi i casi in cui l’autopsia dimostra otturazione da corpi estranei inquinanti dell’apparato digerente o respiratorio, e con porzioni del corpo ricoperte da sostanze catramose».(u.d.)
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