Saltò la partita e donò il midollo, Mattarella lo nomina cavaliere
MARCON. La sua storia aveva fatto il giro d’Italia poco più di un anno fa, quando scelse di saltare una partita importante del suo Spinea (campionato Promozione) per donare il midollo a una donna malata.
Lo scorso 29 dicembre, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, conferì, di propria iniziativa, 33 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana, e tra questi c’era anche il calciatore dilettante di Marcon, il 27enne Fabio Caramel, divenuto neocavaliere.
Ieri al Quirinale a Roma si è tenuta la cerimonia di consegna per questi cittadini distintisi per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, tutela dei minori, promozione della cultura della legalità.
L’iniziativa, condotta da Veronica Pivetti, è stata aperta dalla proiezione di un filmato realizzato dalla Rai e si è conclusa con l’intervento del Capo dello Stato. Mattarella ha individuato, tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno sociale, di dedizione al bene comune e testimonianza dei valori repubblicani. E c’era anche l’atleta veneziano: «Per aver testimoniato in prima persona» ,si legge nella motivazione del conferimento del cavalierato, «il valore e la responsabilità della scelta di donare il midollo».
Caramel è anche presidente di un gruppo filantropico, Associazione Uguale, con sede a Marcon, impegnato nella raccolta fondi per il sociale. Insomma, giovane sì ma con tanta voglia di aiutare chi è meno fortunato. E dire che giusto 13 mesi fa, l’11 febbraio, avrebbe dovuto giocare contro la capolista Arcella. Una partita sentita, preparata per giorni ma quella domenica c’era qualcosa di più importante che salvare un gol o farne uno nella porta avversaria: fare del bene per dare nuova vita a una donna. I due neppure si conoscevano.
Essendo un donatore di sangue e la paziente non trovando qualcuno di compatibile, a Caramel fu data questa possibilità che accolse senza indugi. Dopo aver fatto tutti i passaggi con la società, che appoggiò la scelta, si procedette per arrivare alla donazione del midollo. Ovviamente furono sostenuti tutti gli esami per capire se vi fosse compatibilità e, una volta ricevuto il via libera, potè andare all’ospedale per il passaggio finale, quello più importante. E non interessa se si sarebbe dovuto giocare contro la prima in classifica.
Il gesto non passò inosservato, se ne occupò anche la stampa nazionale e la notizia fu ripresa da giornali e televisioni. Anche il Consiglio direttivo della Lega Nazionale Dilettanti del Veneto volle premiarlo per il suo atto umanitario, con il salvataggio di una vita.
Ma quanto successo quell’11 febbraio, arrivò pure nelle stanze del Quirinale, dove Mattarella decise di conferirgli l’onorificenza al Merito della Repubblica Italiana. Un modo per fare i complimenti a lui ma che sia d’esempio anche agli altri perché basta poco per salvare una vita. —
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