Salta il villaggio naturista a Jesolo: il progetto non decolla

Il capogruppo di maggioranza Perazzolo però non abbandona l’idea: «Investimento milionario che creerebbe un grosso giro d’affari per il litorale»

JESOLO. Spiaggia naturista, anche per quest’estate Jesolo sarà solo la spiaggia “tessile”. Così si definisce in gergo la spiaggia in cui è obbligatorio, almeno, il costume da bagno e quindi non si può prendere il sole nudi.

Naufragata ogni ipotesi, non solo nella zona Pineta, ma anche alla laguna del Mort verso Eraclea che non potrà ufficialmente dirsi naturista, nonostante la consuetudine della pratica condita con altre abitudini non certo molto ortodosse. Intanto, Capalbio, regina della Maremma toscana e della sinistra radical-chic, ha appena ospitato il festival naturista 2014. Poteva toccare a Jesolo, vista l’approvazione della legge regionale sul naturismo che la città non ha saputo sfruttare. Sarebbe stato un momento di grande importanza e attenzione internazionale.

  Il capogruppo di maggioranza, Alessandro Perazzolo,  ha fatto inserire all’ordine del giorno la questione “villaggio naturista” al lido con spiaggia per la realizzazione di un progetto che avrà tempi lunghi. «Deve essere programmato con testa», dice Perazzolo, piegato ma non spezzato nella sua battaglia assieme all’associazione Anaa-Veneto, «e con criterio. Stiamo parlando di un investimento di milioni di euro all’interno del villaggio. Sono previste saune, bagno turco, massaggi, centro benessere. Inoltre saranno dedicati molti posti di lavoro, che saranno valutati anche nel periodo invernale, oltre a navette che faranno da tramite per portare in giro a Jesolo tutti i turisti del villaggio per far visitare la città e investire nel nostro territorio».

Perazzolo  si dice sempre fiducioso, anche se i risultati negli ultimi due anni sono stati deludenti e di naturismo non si è vista alcuna traccia, almeno negli atti del Comune. Lui non molla e come ci ha creduto tre anni fa, crede ancora in questo investimento per la città. Ma appare sempre più solo, visto che nessuno lo ha affiancato ed è bastato tergiversare un po’ per non ottenere nulla di concreto. Bastava destinare un piccolo tratto in Pineta per far contenta l'Anaa che avrebbe conquistato un primo porto sul mare in attesa di un villaggio naturista che, viste le premesse, sarà tutt’altro che facile da realizzare.

«La legge ora c’è», aggiunge, «assieme alla amministrazione, valuteremo il tutto per poi dare il via. Confido nel mio sindaco e nella  mia maggioranza, in quanto è un’occasione turistica  da non perdere, oltre che posti di lavoro, alla luce della crisi generale che stiamo attraversando. Guardiamo avanti e cerchiamo di costruire qualcosa di importante per Jesolo».

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