Salta il treno del mattino nuovo orario, stessi disagi
NOALE. Salta il regionale 5707 per Venezia, nell’orario di punta del mattino per andare al lavoro, e i convogli successivi si riempiono. Tutto questo nel primo vero giorno di cambio d’orario sulla tratta Bassano-Castelfranco-Venezia. Non sono mancati passeggeri che si sono arrabbiati: la loro pazienza, ormai, è da tempo messa a dura prova.
Tutto è partito con la cancellazione del treno in partenza da Castelfranco alle 7.04 e che sarebbe dovuto arrivare a Santa Lucia un’ora dopo, toccando anche le stazioni di Noale, Robegano, Maerne e Spinea. Invece quel treno non è mai passato, perché il numero 5700 da Venezia, in arrivo nella città trevigiana alle 6.26, era stato a sua volta soppresso e non è tornato indietro.
Così gli utenti hanno dovuto aspettare almeno mezzora prima di salire sul regionale successivo. Infatti a Noale, il treno sarebbe dovuto partire alle 7.26 ma i passeggeri hanno dovuto attendere quello delle 8.01, proveniente da Bassano, giunto con sette minuti di ritardo.
Le conseguenze sono facilmente immaginabili: appuntamenti posticipati, ragazzi arrivati tardi a scuola, dipendenti in ritardo in ufficio. «I vagoni erano pieni» racconta il consigliere di Uniti per rinnovare Alessandra Dini «e avendo tolto anche la navetta, si è dovuto aspettare per oltre trenta minuti. Non è possibile viaggiare in questo modo, molti altri utenti come me, erano furiosi per quanto successo».
Un’altra passeggera, proveniente da Bassano, conferma la situazione. «Arrivati a Noale verso le 8.10» spiega «c’era talmente tanta gente che ho faticato a scendere dalla carrozza dalla calca di passeggeri pronta a salire. In stazione c’era un uomo che al telefono si scusava del ritardo con il suo interlocutore perché il treno precedente era stato soppresso».
E un’altra testimonianza arriva da un uomo di Mestre, che ha la figlia residente a Spinea. «Ci ha impiegato due ore per raggiungere Venezia» fa sapere il pensionato «e stiamo parlando di poco più di 10 chilometri. Il regionale non è passato e soltanto alle 9 è arrivata a destinazione. Senza contare che spesso i treni sono pieni e deve andare a Maerne per salirci: non può sempre giustificarsi con il datore di lavoro per arrivare oltre l’orario stabilito».
Lungo la stessa linea, il resto della giornata è filato via nella norma, con ritardi di pochi minuti e arrivi a destinazione anche in anticipo.
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