Salta il confronto a tre. «Meglio a Mestre»
Salta il primo confronto a tre fra i candidati alle primarie. Si doveva fare domenica mattina, nel circolo veneziano del Pd «Di Vittorio», a Cannaregio. Ma alla fine il candidato della maggioranza del Pd Nicola Pellicani ha dato forfeit. «Grazie dell’invito», ha risposto al circolo di Cannaregio che lo aveva invitato, «ma deve essere il comitato promotore delle primarie a stabilire tempi e modalità dei confronti. Mi rimetto alle loro decisioni».
Qualche malumore tra gli iscritti del centro storico, perché gli inviti per il dibattito erano già stati inviati, con tanto di foto dei tre partecipanti alle primarie del 15 marzo. La richiesta originale era stata fatta proprio da Pellicani. «Bene», aveva risposto la segretaria del circolo Marina Rodinò, «certo inviteremo anche gli altri due candidati alle primarie, Felice Casson e Jacopo Molina, che oltretutto sono iscritti proprio qui. Sarà un’occasione per discutere dei temi della nostra città».
Ma l’incontro adesso rischia di saltare. Oppure di svolgersi con soli due partecipanti (Casson e Molina) su tre. Anche perché il comitato organizzatore presieduto dall’ex consigliere comunale Giampietro Capogrosso ha proposto di rinviare il confronto al 7 marzo e di tenerlo a Mestre e non a Venezia.
E anche questo non ha contribuito a rasserenare gli animi. Per la prima volta infatti uno dei temi delle primarie è anche quello della territorialità. Pellicani è nato in terraferma, e gode di consenso tra le sezioni del Pd di Mestre. La «maggioranza congressuale» che ha eletto il segretario Emanuele Rosteghin, di cui fanno parte anche Michele Mognato, Davide Zoggia, Sandro Simionato, Alessandro Maggioni, Andrea Ferrazzi. In centro storico invece gli altri due candidati partono con un po’ di vantaggio. Casson, già candidato alle primarie per il senato, Molina, molto popolare a Cannaregio. Anche se tutti puntano a un «consenso largo», tra i cittadini e le categorie e non soltanto nel partito, è innegabile che la macchina delle primarie è controllata dal Pd, il maggiore partito. E il mancato confronto rischia di inasprire i rapporti tra le sezioni di Venezia e isole e una parte di quelle delle terraferma. «Speriamo che vengano tutti e tre, concluderemo il dibattito con un brindisi, sperando che porti fortuna al nostro partito e alla città», scrive la segretaria agli iscritti nella mail di invito con le foto dei tre candidati.
Ma il confronto a tre sembra allontanarsi. «Il dibattito tra candidati è giusto, vogliamo sapere come pensano di risolvere i nostri problemi», dice un iscritto al Pd, «in fondo siamo tutti della stessa parte. Le primarie dovrebbero essere un momento di confronto di idee più che di competizione tra i singoli».(a.v.)
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