Salta il bancomat, banditi a mani vuote
QUARTO D’ALTINO. Un boato in piena notte che ha svegliato di colpo i residenti che si affacciano su piazza San Michele. L’allarme è scattato poco prima delle 2 della notte di giovedì. Subito si è capito che si era verificato un assalto al bancomat della filiale della Cassa di Risparmio di Quarto, proprio nel cuore del paese. Un boato, poi l’attivazione dei sistemi antintrusione che segnalano che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di San Donà (indaga anche il nucleo operativo scientifico dei carabinieri di Mestre) e poco prima la società di vigilanza Cds, con alcuni operatori e guardie giurate.
L’allarme in primis è arrivato alla centrale di sicurezza di Milano del gruppo bancario dove, collegati in videosorveglianza, i responsabili hanno notato il bancomat fumante e una porta spalancata. I locali della filiale saturi di fumo e un forte odore di polvere da sparo. Sul posto si sono portate quindi anche le forze dell’ordine, ma dei ladri nessuna traccia. I malviventi si erano già dileguati e, a quanto pare dalle prime ricostruzioni dei carabinieri, senza alcun bottino. Di sicuro i rapinatori erano in due, ma forse potrebbe essersi trattato anche di tre persone. Incappucciati e vestiti di scuro per non farsi riconoscere, sono fuggiti su un’ Audi di colore grigio. L’obiettivo era arraffare il più possibile, ma evidentemente una componente del piano si è inceppata, l’arrivo della vigilanza, forse la complicazione di prendere il bottino velocemente dal momento che i sistemi di allarme avevano retto alla deflagrazione, i fattori potrebbero essere molti. Le forze dell’ordine stanno battendo tutte le piste: collegamenti con fatti simili in cui è stato usato lo stesso sistema esplosivo, videosorveglianza e telecamere che potrebbero aver ripreso qualche cosa, testimoni che potrebbero aver notato un dettaglio utile. Sembra, tra le altre cose, che la porta della banca non sia saltata a causa del botto, ma buttata giù e scardinata con un piede di porco prima dell’esplosione. Infine trapela che i malviventi potrebbero aver effettuato una eventuale operazione di prova nelle ore precedenti al fatto. «Ci siamo svegliati con un grande botto e un sacco di fumo», racconta un abitante. «Erano le due meno cinque minuti, che botto», gli fa eco un altro residente. «Questo è i risultato della demagogia del comune», commenta il consigliere comunale Cristina Baldoni, «in questi anni tante parole e poche certezze, a Quarto servirebbe una caserma dei carabinieri e controlli più efficaci».
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