Saloni nel degrado fontana rotta e ponte pericolante

Chioggia. I residenti del quartiere dove arrivano le crociere denunciano lo stato di abbandono e chiedono interventi
CHIOGGIA. Eternit, ponte pericolante, camion in contromano, fontana rotta e segnaletica incompleta. A stilare tutti i “mali” del quartiere Saloni è uno dei residenti, Luigi Nicchetto, che supporta ogni sua segnalazione con alcuni scatti fotografici. «Il nostro quartiere è diventato una delle principali porte d’accesso alla città», spiega Nicchetto, «da noi arrivano i turisti con le piccole navi da crociera e quelli degli yacht che attraccano nella darsena. E proprio l’accesso via acquea riserva uno scenario poco decoroso viste le cataste di pallet sparse disordinatamente nella banchina e nel parcheggio di una ditta della zona. Abbiamo un via vai di camion a tutte le ore, alla faccia delle limitazioni per il ponte pericolante, e spesso percorrono la rotonda contromano». L’elenco di Nicchetto è lungo e comprende anche la zona più interna del quartiere che viene percorsa ogni giorno da migliaia di persone dato che ospita un park multipiano e un grande parcheggio comunale, utilizzati per raggiungere velocemente il centro storico. «Siamo stati dimenticati da tutte le amministrazioni», spiega il residente, «compresa quella attuale che in campagna elettorale aveva promesso la “riqualificazione di Isola Saloni con un piano di edilizia sociale e di trasformazione della portualità da commerciale a turistica”. Invece abbiamo ancora navi merci che scaricano sulle banchine a 50 metri dalle case con i motori accesi giorno e notte. Ci chiediamo quando il traffico merci sarà spostato tutto in Val da Rio…». Nicchetto ricorda poi la fontana realizzata dopo la riqualificazione della piazzetta, che non funziona da anni, e il ponte di legno che porta in centro con molte parti in legno e in metallo deteriorate. «Punto dolente anche la cartellonistica», spiega il residente, «hanno aggiunto in alcuni casi la segnaletica nuova lasciando i pali vuoti e in alcuni casi divelti dal passaggio dei tir. Se il Comune mi dà il permesso li sistemo per conto mio. C’è poi il problema dell’amianto: un anno fa un capannone in eternit con un forte vento ha perso alcuni pezzi che si sono staccati e sbriciolandosi sono finiti fino quasi sul ponte. Si tratta di una bomba a orologeria».


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