Salone Nautico, esordio segnato da vento e pioggia
di Simone Bianchi
MESTRE. Pioggia e vento rovinano anche quest’anno l’apertura del Salone Nautico di Venezia. Una dodicesima edizione organizzata ancora una volta al parco di San Giuliano con 250 espositori e 200 imbarcazioni a disposizione di appassionati e addetti ai lavori. Sei giorni di fiera suddivisi in due weekend per porre l’accento su un settore che sta facendo i conti con la crisi economica in maniera piuttosto marcata. Ma Venezia punta sul target medio-piccolo di imbarcazione, quello che rappresenta il 90 per cento del mercato nazionale ed estero, nel tentativo di dare nuova linfa a una produzione che da sempre è un fiore all’occhiello della nostra industria e dell’artigianato.
A tagliare il nastro di questa nuova edizione, ieri mattina, oltre agli organizzatori di Expo Venice e Padova Fiere c’erano i rappresentanti degli enti pubblici e delle forze dell’ordine, con queste ultime che saranno grandi protagoniste nel corso del salone per dare preziosi consigli sulla sicurezza in mare ai giovani delle scuole ma anche a tutti gli adulti presenti in fiera. Quattro i padiglioni nei quali il pubblico potrà destreggiarsi tra stand e modelli di imbarcazione, cui si aggiunge la banchina lagunare per vedere i modelli in acqua.
«La speranza è che il bel tempo ci aiuti», afferma il presidente di Expo Venice, Piergiacomo Ferrari, «e l’alleanza con Padova Fiere punta proprio a dotare questa nostra città di un sistema fieristico in grado di creare un importante indotto come avviene già in altre città italiane».
Il curatore del salone, Lorenzo Pollicardo, lancia però un allarme. «Arriviamo a questa edizione reduci da un quinquennio nel quale il fatturato delle aziende italiane di settore è passato da 6,2 a 2,5 miliardi di euro per colpa della crisi. Le prospettive non sono buone al momento, tanto è vero che altri saloni hanno chiuso e che quello di Genova sarà drasticamente ridimensionato. Ma Venezia tiene, anzi cresce, e lo fa per la scelta di puntare su un prodotto che prende il 90 per cento del mercato. Valorizzare le tematiche ambientali, sapendo che in laguna circolano 55 mila barche, la maggior parte di piccole dimensioni, fa di questa manifestazione non un evento fine a sé stesso, ma una occasione di sviluppo per le nostre aziende e il territorio che ci ospita».
Per Provincia e Comune l’aspetto più importante è quello di “fare sistema”, mentre per l’assessore regionale Chisso «ad affossare ulteriormente il settore in questi anni ci hanno pensato vari governi, introducendo le tasse di stazionamento». Oggi primo convegno: alle 10.30 sulla portualità turistica. Alle 11, tempo permettendo, veleggiata delle derive del Circolo Vela Mestre.
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