Salmonella sul Naviglio, è allarme

Il Comune vieta l’uso delle acque per irrigare le colture orticole

MIRA. Il Naviglio del Brenta, lo storico canale di richiamo turistico, famoso per le antiche ville dei patrizi veneziani, ha sulla superficie delle sue acque il bacillo della salmonella. La notizia arriva direttamente dall’Arpav che, nelle scorse settimane, ha fatto prelievi di campioni d’acqua per verificarne la salubrità. Vista la presenza della salmonella, il Comune di Mira raccomanda i cittadini la massima prudenza. «Il Comune», è scritto in una nota, «ricorda ai cittadini, che, allo scopo di evitare rischi per la salute, è in vigore un’ordinanza che vieta, per le colture orticole da consumarsi crude, l’uso a scopo irriguo delle acque superficiali di tutti i corsi d’acqua presenti nel territorio comunale».

Sul versante salmonella e rifiuti in acqua la situazione resta critica in tutto il comprensorio dei dieci comuni della Riviera. L’Asl 13, infatti, ha inviato nei mesi scorsi una nota ai Comuni, in li invita a vietare a tempo indeterminato la pesca e l’uso dell’acqua. I problemi principali, nella maggioranza dei casi, sono provocati da vecchie abitazioni di 70-80 anni, che non si sono adeguate alle moderne normative di scarico delle fognature. Proprio per evitare che questa situazioni resti immutabile, nei giorni scorsi, è partita una campagna di controllo di Veritas nei comuni di Mira, Dolo, Stra, Fiesso per verificare il corretto allacciamento alle fognature degli edifici a ridosso del Naviglio e nelle zone limitrofe. Terminerà a metà ottobre. Il problema, comunque, non è solo delle abitazioni, ma anche di qualche attività produttiva. Se fossero certificate violazioni, i proprietari sarebbero sanzionati e invitati a mettersi in regola. Resta problematica la presenza dell’alga infestante Ludwigia Grandiflora che, dal canale Taglio, ha cominciato a diffondersi endemicamente sul Naviglio e sul Novissimo. (a.ab.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia