Salmonella nei canali: l’Asl 13 chiede di vietare l’uso dell’acqua

Inquinati tutti i corsi d’acqua del Miranese e della Riviera. La Coldiretti: «Prima la tromba d’aria e le grandinate, ora l’inquinamento, le aziende sono in ginocchio»
MIRA: NAVIGLIO DEL BRENTA IN SECCA: 19/7/06 CARLESSO MIRCO - LIGHT IMAGE: -
MIRA: NAVIGLIO DEL BRENTA IN SECCA: 19/7/06 CARLESSO MIRCO - LIGHT IMAGE: -

MIRA.L’acqua di tutti i canali e canalette della Riviera e del Miranese non potrà più essere utilizzata per irrigare orti, campi e in particolare le verdure da consumarsi crude, men che meno potrà essere utilizzata per abbeverare gli animali nel settore dell’allevamento. A «suggerire» ai comuni questa drastica decisione è stato il dipartimento prevenzione dell’ Asl 13 diretto dal dottor Flavio Valentini . La colpa? Quasi sempre di centinaia di abitazioni ( cioè dei loro proprietari ) che scaricano abusivamente la fognatura in canali e canalette del comprensorio dei 17 comuni .

«Nelle scorse settimane», spiega Valentini, «sono arrivati i dati dell’Arpav relativi allo studio del fenomeno della salmonella nei canali , negli ultimi 10 anni . Si è visto che il bacillo è diffuso in quasi tutti i corsi d’acqua che sono strettamente collegati fra loro. A questo punto vietare l’uso dell’acqua per un periodo e poi sospenderlo e poi riprenderlo un mese dopo perché il bacillo è presente a 4 chilometri di distanza è senza senso . Visto il livello di inquinamento a cui sono arrivati i canali abbiamo suggerito che i comuni vietino per sempre l’uso dell’acqua per irrigare i campi e gli ortaggi».

Due comuni, Santa Maria di Sala e Mira , si sono già adeguati . I sindaci hanno firmato ordinanze di divieto permanente dell’uso dell’acqua dai canali .«La situazione», spiegano Fabio Livieri e Paolo Capuzzo per Coldiretti di Riviera e Miranese, «è pesantissima. Per anni i nostri agricoltori non potranno fare uso di acqua a basso costo per irrigare le loro produzioni di ortaggi. Il divieto è permanente e per utilizzare l’acqua a costo zero ora gli agricoltori dovranno sperare solo che piova, senza però che ci sia grandine o forte vento come è accaduto recentemente». Preoccupazioni sono espresse anche dalla Cia (Confederazione Italiana agricoltori) Per Coldiretti infine , questi provvedimenti di divieto sono forse «eccessivi e rischiano di penalizzare un’area della provincia rispetto alle altre».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia