Safilo vuole lasciare a casa 120 dipendenti

Comunicato ai sindacati un forte taglio di produzione. A rischio interinali e contrattisti
SANTA MARIA DI SALA. Dopo le ferie forzate altra pesantissima doccia fredda sui lavoratori della Safilo. L’azienda di Santa Maria di Sala ha infatti convocato le rappresentanze sindacali per comunicare un altro consistente calo di produzione per il 2018. A spiegarlo e Davide Camuccio della Filctem Cgil: «Lo scorso venerdì 5 e lunedì 8», spiega, «l’azienda ha comunicato un consistente taglio di produzione per i mesi che verranno. La situazione ora è preoccupante sotto il profilo occupazionale». Questo porterà infatti al licenziamento di tutti i lavoratori interinali e a tempo determinato a Santa Maria di Sala: in tutto 120 persone che nelle prossime settimane perderanno il posto.


Ma il rischio per la Cgil è che non finisca qui: «C’è un forte rischio che il calo di produzione possa portare dopo il licenziamento dei precari, anche a esuberi fra i lavoratori assunti a tempo indeterminato, che qui sono circa 600». Un bruttissimo segnale che si somma a quello delle scorse settimane quando Safilo aveva già lasciato a casa circa 25 precari, che si aggiungevano ai 36 che avevano perso il lavoro all’inizio di ottobre arrivando così a quota 61 licenziati. A cui adesso se ne aggiungerebbero altri 120 di precari. Nei giorni scorsi sulla vicenda Safilo di Santa Maria di Sala erano state fatte delle interrogazioni del gruppo parlamentare “Possibile” : Andrea Maestri, Giuseppe Civati, Beatrice Brignone e Luca Pastorino e anche del deputato del “Movimento democratici progressisti – articolo 1” , Michele Mognato, al ministro dello Sviluppo economico e a quello del Lavoro.


La Cgil vuole reagire. «Venerdì19 gennaio», spiega Davide Camuccio, «abbiamo indetto assemblee di fabbrica in cui spiegheremo nel dettaglio cosa sta succedendo. Con i lavoratori di fronte alle decisione che ci ha porto sul tavolo l’azienda decideremo le azioni più appropriate da mettere in campo».
(a.ab.)


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