Sacrestano resta folgorato mentre cambia una lampadina

Giancarlo Botteon, 71 anni, è caduto dalla scala e ha sbattuto la testa a terra. Lavorava nella parrocchia di San Nicolò ed era volontario all’asilo parrocchiale

PORTOGRUARO. Resta folgorato mentre cambia una lampadina e muore dopo aver sbattuto la testa a terra. Una tragedia ha scosso profondamente la comunità di Portogruaro, ieri sera, poco prima delle 19. Giancarlo Botteon, 71 anni, originario di San Fior ma residente nel rione di San Nicolò, sposato e padre di due figlie, è deceduto mentre stava eseguendo lavori domestici. Inutile l’intervento del Suem 118.

COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - L'ABITAZIONE DEL FOLGORATO
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - L'ABITAZIONE DEL FOLGORATO


Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Portogruaro. Sull’incidente ha aperto un fascicolo la Procura di Pordenone. I magistrati stamani decideranno se rilasciare il nulla osta subito, oppure se conferire l’incarico per l’autopsia a un medico legale. Al momento infatti non è ancora chiaro se Botteon sia morto per la caduta o per la potente scarica elettrica che lo ha investito. L’uomo, assieme alla moglie, originaria di Caorle, viveva in una villetta in viale Pordenone 23, che aveva fatto lui stesso ristrutturare dopo esserci andato ad abitare.

Quell’abitazione di stile liberty, che caratterizza altre splendide case del rione, era il suo orgoglio e ogni tanto eseguiva i necessari lavori di abbellimento. Così come ieri pomeriggio quando, sfidando il caldo, era salito su una scaletta a pioli per sistemare alcune lampadine. All’improvviso si è consumato il dramma. Durante quello che sembrava un intervento di routine è avvenuto l’imprevedibile.

Botteon è stato colpito da una potente scarica elettrica, stramazzando al suolo, privo di sensi, dopo aver sbattuto con violenza il capo. Ad accorgersi dell’incidente sono stati i familiari, che hanno provveduto a contattare il Suem 118. Gli operatori sanitari si sono precipitati nella villetta e hanno provato a rianimare il malcapitato. I tentativi però si sono rivelati inutili: per Giancarlo Botteon non c’era nulla da fare. Di conseguenza sono dovuti intervenire i carabinieri portogruaresi, per accertare come si sono svolti i fatti.

I militari dell’Arma hanno raccolto le testimonianze e hanno stabilito che si è trattato certamente di un malaugurato incidente. Acclarati i fatti ora la l’ultima parola spetta alla Procura di Pordenone, per capire sei i magistrati vogliono approfondire la questione o chiuderla qui, concedendo il permesso per i funerali in tempi brevi.

Giancarlo Botteon era una persona conosciutissima nel quartiere di San Nicolò e benvoluta. Era il sacrestano della chiesa, che dista pochi metri; e prestava servizio come volontario all’asilo parrocchiale. Prima della pensione aveva lavorato nel campo dell’edilizia. Lo piangono anche alcuni nipoti. Ieri sera diverse persone del rione si sono presentati al civico 23 di viale Pordenone per porgere le condoglianze alla moglie e alle figlie, che per tutta la serata hanno provveduto ad avvertire parenti e conoscenti della tragedia e, soprattutto, a stare vicino alla loro mamma. 




 

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