Sacerdote denuncia otto truffatori

San Giorgio. Volevano asfaltare la strada a prezzi irrisori ma don Alberto ha chiamato i carabinieri
Di Alessio Conforti

SAN GIORGIO DI LIVENZA. Offrono al sacerdote di asfaltare una strada a basso costo, ma il prelato non si fida, chiama i carabinieri e sventa una truffa.

Protagonista della vicenda è don Alberto Botteon, 43anni, da qualche tempo parroco della chiesa di San Giorgio di Livenza, nel comune di Caorle. L’altro ieri un gruppo di otto persone di nazionalità polacca e irlandese si era presentato in canonica offrendo la propria manovalanza per asfaltare parte della strada adiacente alla chiesa di via San Giorgio, luogo dove insiste l’edificio di culto locale. Sembravano normali operai, ma il loro modus operandi ha mosso al sacerdote più di qualche dubbio. A partire dal bassissimo prezzo per la prestazione. «Fin da subito mi sono insospettito dalla loro proposta», ricostruisce don Alberto Botteon, «perché era talmente a prezzo stracciato che mi pareva davvero di difficile realizzazione. Parlavano un italiano poco comprensibile e mi avevano detto che avrebbero asfaltato la strada a 10 euro al mq. Dicevano che avevano del catrame in abbondanza a causa di una precedente asfaltatura e smaltirlo sarebbe costato troppo. Al momento ho temporeggiato, informandomi sul prezzo e scoprendo che di media un intervento come quello può costare circa 35/40 euro al mq. L’offerta era strana e quindi mi sono recato dai carabinieri a sporgere regolare denuncia di quanto accaduto». Ieri mattina i militari dell’arma di Caorle si sono recati nella chiesa parrocchiale, quella di piazzale Libertà, facendo partire i relativi accertamenti sul gruppo di operai. Gli stessi si trovavano in quel posto per valutare l’asfaltatura del parcheggio: insieme al prelato sono arrivati però anche i carabinieri. Dai riscontri ottenuti è emerso come i soggetti in questione, senza fissa dimora, erano nullafacenti e con precedenti per reati specifici. Trattasi di tre irlandesi di età compresa tra i 21 e i 39 anni e cinque polacchi tra i 25 e i 37 anni, tutti deferiti in stato di libertà per il reato di tentata truffa aggravata. Al parroco si erano presentati come dipendenti di una ditta con sede a Padova, di cui tra l’altro i carabinieri hanno appurato l’inesistenza. Il camion in uso al gruppo, con targa inglese, è risultato inoltre esser sprovvisto di qualsiasi documentazione e al termine degli accertamenti è finito sotto sequestro. «Ho ritenuto giusto denunciare tutto innanzitutto perché è dovere di tutti farlo», spiega il sacerdote, «e soprattutto perché temevo che potessero recar danno a qualche parrocchiano del posto, magari a qualche famiglia di anziani, che avrebbe potuto accettare l’offerta senza approfondire chi fossero le persone intervenute per fare il lavoro. Credo non ci sia nulla di strano: se notiamo qualcosa che non va dobbiamo segnalare sempre tutto alle autorità competenti». San Giorgio di Livenza, che ha in dotazione due luoghi di culto, è l’unica frazione del comune di Caorle ad appartenere alla diocesi di Vittorio Veneto.

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