Sacchi di calce sequestrati nel casolare

Erano sepolti nell’area scandagliata. Secondo gli investigatori potrebbe essere servita per nascondere l’odore del corpo
NOVENTA PADOVANA. Due sacchi pieni di calce sono stati repertati dalla Polizia Scientifica durante le ricerche del corpo di Isabella Noventa nel casolare di via Polati, a Noventa Padovana, in uso all’epoca dei fatti alla famiglia Sorgato. Il dubbio degli inquirenti è che quella calce possa essere servita per nascondere il corpo della cinquantacinquenne segretaria di Albignasego, uccisa la notte tra il 15 e il 16 agosto del 2016 dai due fratelli Freddy e Debora Sorgato con la complicità della tabaccaia di Camponogara Manuela Cacco.


La calce è infatti un materiale che non permette ai cani molecolari di fiutare le tracce di un cadavere ma che contribuisce anche ad accelerare il processo di decomposizione del corpo stesso.


Dunque il ballerino e autotrasportatore Freddy Sorgato potrebbe essersi servito di parte del contenuto di quei due grossi sacchi trovati nel casolare di via Polati per disfarsi del corpo della cinquantacinquenne.


Gli uomini della polizia scientifica dovranno capire adesso se in quella calce ci sia qualche traccia, magari ematica, che possa ricondurre all’assassinio di Isabella Noventa.


Secondo gli investigatori infatti il corpo della donna, prima di essere gettato in qualche altro luogo, potrebbe essere rimasto per più di qualche ora nell’area del casolare di Noventa Padovana. Quello che sembra certo al momento è che il cadavere della segretaria di Albignasego non è stato buttato nel fiume, come ha sempre sostenuto invece Freddy Sorgato.


Il fiume infatti, come hanno evidenziato in più occasioni anche diversi esperti di correnti, l’avrebbe senz’altro restituito. Il Brenta è stato scandagliato in lungo e in largo e durante quelle ricerche ha perso la vita il sub della polizia Rosario Sanarico. Il letto del fiume è stato scandagliato ma non è stato trovato il corpo. Chi ha sempre pensato che il cadavere di Isabella si trovasse nella zona del casolare di via Polati è il fratello, Paolo Noventa, che per poter fare ulteriori personali ricerche aveva addirittura chiesto ai proprietari attuali di prenderlo in affitto. Suo malgrado la proposta, che inizialmente sembrava essere stata accettata, alla fine non è andata a buon fine. L’avvocato della famiglia proprietaria del casolare ha comunicato a Noventa di non volerlo più affittare.


È grazie a Paolo se è stato organizzato questo nuovo ciclo di ricerche. Grazie alla pressione fatta per non far dimenticare la necessità di trovare il corpo della povera donna. Le ultime ricerche effettuate con l’ausilio del georadar e dei tre cani molecolari della polizia di frontiera di Milano e della questura di Palermo non hanno però portato all’esito sperato. Del corpo di Isabella Noventa non è stata trovata traccia. Ora però, alla luce di questa nuova scoperta, si attendono i risultati degli esami sulla calce contenuta nei due sacchi, nella speranza di avere finalmente un indizio forte che possa portare magari al ritrovamento del corpo della donna.


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