Sacca Fisola, arriva il calcetto

Si allargano gli impianti gestiti da Il Cerchio, che dà lavoro a 160 persone

Due campi polivalenti da calcetto e da tennis, verdissimi nella loro nuova erba sintetica: sono quelli realizzati dalla cooperativa sociale Il Cerchio nel complesso sportivo comunale di Sacca San Biagio, che - tra impianti, piscina e remiera - negli anni, ha riportato a nuova vita Sacca Fisola. La cooperativa ha anticipato i 30 mila euro di spesa per la sistemazione dei due campi, dove ieri squadre di “pulcini” si sono sfidati al calcetto, nella giornata dell’inaugurazione ufficiale. Affittare il campo per un’ora, costerà 50 euro, mentre giocare a tennis continua ancora a costare solo 6 euro l’ora.

«La nostra sfida è rendere questo complesso sportivo autosufficiente, senza più contributi da parte del Comune, anche sviluppando e promuovendo l’attività del ristorante con terrazza sulla laguna e della sala polivalente», spiega Gianni Trevisan, «13 anni fa chi l’avrebbe mai detto che una cooperativa di detenuti e ex detenuti avrebbe così rinvigorito Sacca Fisola». Comune che, al momento - ha ricordato l’assessore allo Sport Andrea Ferrazzi - copre ancora le spese di bollette, manutenzione di due operatori. «L’interesse prioritario del Comune», osserva il vicesindaco Sandro Simionato, «era proprio quello di recuperare un’area che, dieci anni fa, era degradata e ora é reinserita a pieno titolo nella vita di tutta la città».

Con la sua lavanderia industriale che lavora per Hilton, Cipriani, Harry’s bar, a caserme, la sartoria che collabora con la Fenice e vende abiti nel suo negozio al Banco Lotto di Castello, i contratti con Actv per i servizi ai pontoni, con Veritas per la pulizia degli arenili, molti contratti con privati, oggi Il Cerchio è una realtà con 4 milioni di fatturato, che impiega 160 persone, tra i quali 50 detenuti con vari permessi (18 dei quali ancora in carcere) e 40 ex detenuti ai quali garantire continuità. In 10 lavorano agli impianti sportivi di Sacca San Biagio. «Purtroppo anche noi soffriamo pesantemente della crisi», commenta ancora Trevisan, «avanziamo da alcuni clienti ben 700 mila euro, con i termini di pagamento ormai scaduti». (r.d.r.)

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