S. Margherita, venduto palazzo Grifalconi

La Fondazione Levi vende i suoi beni. Adesso a finire in mani private è stato lo storico palazzo Grifalconi di palazzo San Margherita, disabitato da anni e in condizioni di evidente degrado. Scelta detata, dicono alla Levi, dalla necessità, perché la Fondazione che si occupa di per statuto di conservazione di spartiti musicali antichi e di cultura, non aveva le risorse per finanziare i restauri. Una vicenda rimasta sottotraccia. Che adesso rischia però di esplodere. Due privati che avevano già firmato un preliminare di acquisito con il presidente Giorgio Busetto sono infatti intenzionati a rivolgersi alla magistratura. «So che il palazzo è stato venduto, ma a me non hanno comunicato l’annullamento dell’accordo», denuncia Nicola Guarguaglino, «mi rivolgerò alla magistratura per tutelare i miei interessi». Un progetto di restauro ad uso abitativo già depositato in Comune e Soprintendenza, dice Guarguaglino, «risparmi depositati in banca. All’improvviso, non so perché, l’operazione è sfumata a vantaggio di altri. Mi sono rimaste carte e planimetrie, per altro non rispondenti allo stato di fatto. Voglio che su questa vicenda sia fatta chiarezza». Il palazzo di Santa Margherita, circa 900 metri quadrati su quattro piani (negozi al piano terra, piano nobile, secondo mèpiano e mansarda) è stato venduto per 2 milioni e mezzo di euro. Un lascito alla Fondazione della proprietà della famiglia Loredan che fu Grifalconi. I Grifalconi erano una casata molto potente nella Venezia del Cinquecento, soci della Scuola della Misericordia. Proprietari anche del palazzo gotico in calle della Testa, per anni sede della ditta Roberta di Camerino. Negli ultimi anni casa Grifalconi è stata svuotata dagli inquilini, Chiusa anche la pizzeria che stava al pian terreno, a pochi metri dalla chiesa dei Carmini. La decisione di vendere è stata presa dal Cda presieduto dal Giorgio Busetto, con qualche dubbio espresso dal consigliere Cristiano Chiarot, attuale sovrintendente del teatro La Fenice. «Io quel giorno non c’era, ma credo che la decisione di vendere sia motivata dal fatto che non abbiamo risorse», dice Giancarlo Tomasin, commercialista e consigliere «a vita» della Fondazione. Che intanto ha restaurato palazzo Giustinian Lolin, la sua sede di rappresentanza sul Canal Grande di fronte all’Accademia progettata da Baldassarre Longhena, adattandone una parte a moderna Foresteria. Nata nel 1962 per volontà di Ugo e Olga Levi, la Fondazione ha raccolto un patrimonio ingente di testi antichi e spartiti musicali. Negli ultimi anni ha anche ospitato al piano terra padiglioni della Biennale d’Arte di cui un ex presidente – Davide Croff – siede ora nel suo Consiglio di amministrazione. Adesso la vendita del Grifalconi, che potrebbe avere risvolti giudiziari. Per l’attuale normativa comunale il palazzo non può essere trasformato in albergo, essndo ogni piano inferiore ai 200 metri quadrati.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia