Ruspe alla scuola Carducci è iniziata la demolizione

Jesolo. Lo storico edificio farà posto a una costruzione di otto piani Il blogger Vianello: «La classe politica sta azzerando la nostra cultura»

JESOLO. Ex scuola Carducci, iniziata la fragorosa demolizione. A colpi di maglio se ne va pezzo dopo pezzo questa scuola che ha cresciuto intere generazioni di Jesolo, iniziando oltre 60 anni fa. Per tanti jesolani l’annunciata demolizione della scuola Giosuè Carducci a Jesolo Lido è stata un autentico colpo al cuore e qualcuno si è emozionato nel vedere i primi lavori di demolizione previsti nella tabella di marcia. Il blogger Claudio Vianello vi ha dedicato pagine fotografiche e ricordi ormai da mesi, con tanto di nostalgiche e ingiallite foto di classe, come usava un tempo quando ancora non si parlava di digitale e le foto avevano un fascino intenso ed eterno.

Al suo posto sorgerà una costruzione di otto piani, poi alcuni negozi nella parte a terra che dà sulla passeggiata, tra i quali potrebbe aprire i battenti anche un supermarket, ipotesi che ha messo in allarme le attività commerciali della zona per una nuova fonte di concorrenza. Il sindaco, Valerio Zoggia, ha sempre rassicurato la comunità sui lavori, dicendo che non sarà una costruzione slegata dal tessuto commerciale. Ma la demolizione non poteva che alimentare nuove tensioni.

«Questa classe politica jesolana asfittica e cieca ci ha portato a tutto questo», dice Vianello, «ovvero ad azzerare la nostra storia. L’unico baluardo della formazione vera al Lido, le radici per molti di noi. La Carducci è, e rimarrà per sempre nei nostri cuori. In una città prettamente turistica c’è stata e c’è, in questi ultimi decenni, una classe politica che sembra avere paura verso la cultura e l’arte visiva. E questo li ha portati a devastare anche quest’ultimo importante monumento per noi jesolani. In questo sito si sarebbe potuto fare qualcosa di veramente importante, valorizzando ciò che ricordava la scuola e invece, ecco il risultato».

«Siamo», prosegue, «come i popoli che distruggono la loro storia e cultura in nome di un dio o un’ideologia. Qui, probabilmente, al posto di un dio c’è una pseudo-follia politica che vuole azzerare tutto in cambio del cemento. Tra un po’ di mesi, al posto della nostra storia di cittadini si ergerà l’ennesimo condominio di calcestruzzo in una città, Jesolo, che in questo momento non ha assolutamente bisogno di nuove colate per crescere, ma più semplicemente avrebbe bisogno di un po’ di cultura in più».

Giovanni Cagnassi

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