Rumori nel camino, in salvo una famiglia di civette

CONA. Se è vero che le civette portano fortuna, allora la famiglia di Cona, mamma e due figli, che è riuscita a salvarne tre dalla morte per inedia, dovrebbe avere un futuro assicurato più roseo che mai. Un’impresa non facile, come dimostrano vari tentativi falliti, andata a buon fine per l’ingegnosità della mamma, la presenza di spirito di fratello e sorella e, forse, per un possibile legame con un fatto di quattro anni fa.
Ma andiamo con ordine. Tutto è cominciato quando, dal camino usato per sfiatare i vapori della cucina, i tre inquilini hanno sentito rumori tipo frullii d’ali e gorgoglii. «Sarà caduto un uccello nel camino» si son detti. Ma a tirarlo fuori non ci hanno pensato: bisognava salire sul tetto e raggiungere (come?) il fondo del camino. Troppo complicato.
Ma, con il passare dei giorni, i richiami dell’uccellino non cessavano. Anzi, cominciavano a disturbare durante la notte, creando un po’ di fastidio, ma anche un vago senso di colpa. «Cerchiamo di farlo uscire» si son detti, allora, i tre familiari. Primo tentativo, aspirapolvere: niente da fare, il volatile era troppo grosso? Secondo tentativo: una retina calata dall’alto per farlo afferrare con gli artigli: nulla anche in questo caso, aveva paura? Terzo tentativo: un cestino con del pane, anche questo senza esito. Poi la mamma ha un’idea: una scala fatta con una tela di sacco bucherellata da calare nel camino. Per un po’ non succede nulla. Poi, a tarda sera, mentre la donna sta guardando la tv, dallo sfiato del camino, esce una civetta e si mette a volare nella stanza. Spaventata, la donna chiama i figli che, dopo un lungo inseguimento in casa, riescono a bloccare l’uccello.
Neppure il tempo di riprendersi che spunta un’altra testolina pennuta, molto più piccola: un pulcino. Catturare questo è facile, ma che fare dei due uccelli? Mentre i tre si interrogano, ecco che spunta la terza civetta: un tipo più robusto degli altri due, presumibilmente il padre-marito. Ma i ragazzi riescono, con la dovuta cautela a prenderlo e riunirlo alla famiglia. A quel punto le tre civette sono state messe sul terrazzo dove, la mattina dopo, non c’erano più. Resta il sospetto che fossero usciti dal camino in modo da proteggere il pulcino, dalle cadute e dall’ignoto ambiente della casa umana. Ma anche l’idea che una civetta, entrata in quella casa quattro anni fa e, come adesso, liberata sul terrazzo, sia tornata, con la famiglia, a far visita agli umani che già conosceva.
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