Rumori durante le feste vince il Terrazza Mare
JESOLO. Nuova sentenza in appello, il Terrazza Mare di Jesolo ribalta completamente il pronunciamento di primo grado e si riprende quasi tutti i soldi sborsati al campeggio di Cavallino che li aveva trascinati in tribunale.
Secondo le prime indiscrezioni, il camping di Cavallino- Treporti "Villa Al Mare", che, in primo grado, aveva ottenuto per i rumori del locale dirimpettaio oltre la sponda, alle foci del Sile, la somma di 200 mila euro a titolo risarcitorio, dopo il ricorso in Appello, dovrà restituirne ben 170 mila.
Riconosciuto solo un disturbo parziale da parte del Terrazza Mare, con un piccolo risarcimento limitato a 30 mila euro al camping di Cavallino- Treporti.
Una grande rivincita per i fratelli Fabbro, che allora gestivano il locale notturno all'ombra del faro e che non si ripresero tanto facilmente dalla mazzata subita. Organizzavano feste e concerti, ma, contro le proteste dei campeggiatori, si erano dovuti piegare fino quasi a spezzarsi. Difesi dall'avvocato e noto principe del foro, Pierpaolo Alegiani, adesso sono riusciti a ottenere giustizia.
La vicenda è ormai conosciuta nel mondo della notte del litorale. Il Terrazza Mare era stato portato in tribunale per i troppi rumori, che disturbavano la quiete degli ospiti del camping Villa al Mare, esattamente di fronte e oltre la sponda alle foce del Sile.
Il giudice aveva stabilito che il risarcimento per i danni subiti dal campeggio ammontasse a 200 mila euro. Un colpo durissimo per i due fratelli Fabbro gestori del locale, e, in particolare, per Luca "Fizzo" Fabbro, funambolico ideatore di eventi, che aveva creato con le sue mani la fama incredibile di questo locale famoso nel Triveneto. Con il passare dei mesi hanno poi deciso di cedere la gestione al nuovo gruppo capeggiato da Tito Pinton del Muretto, che ha rilanciato il Terrazza Mare verso una nuova era.
Ma la vicenda giudiziaria non si è fermata e in Appello è arrivato di gran carriera il legale Alegiani, avvocato di grido, che ha già sfoggiato le sue capacità anche per altre questioni delicate, ad esempio nello scontro con il Demanio e la Sovrintendenza riguardo alle costruzioni fronte mare bloccate e a rischio abbattimento. Adesso saranno i gestori del camping a dover restituire la somma, non completamente, ma per 170 mila euro. Potranno eventualmente ricorrere in Cassazione, ma intanto quei soldi, tranne i 30 mila del minimo disturbo riconosciuto, dovranno tornare ai vecchi gestori del locale.
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